Non c’entra la sfortuna, sono altri i problemi del Napoli

Alla fine, dopo cori di incitamento e appoggio incondizionato per 96’,  è esplosa la rabbia del San Paolo. Nel mirino dei tifosi del Napoli, avviliti dalla sconfitta con il Chievo (due tiri in porta: una traversa nel primo tempo e un gol nella ripresa, entrambi di Maxi Lopez, a fronte di occasioni create e non sfruttate, compresa quella del rigore di Higuain), il presidente De Laurentiis e gli investimenti sul mercato che sono stati limitatissimi, ma anche il maestro della panchina Benitez e una squadra che continua a manifestare gravi limiti. Vero, il Napoli è partito di slancio e ha prodotto un’industriale quantità di palle gol (Benitez ha contato 33 tiri) e il portiere Bardi è stato straordinario non soltanto sul Pipita.

Ma sono riemersi, evidenti, i problemi della scorsa stagione, a cui Rafa non ha saputo porre rimedio. Dopo l’esclusione della Champions League e la sconfitta con i veronesi è giunto per il tecnico il momento di scendere dalla cattedra e di confrontarsi con le difficoltà della squadra, che pagherà nell’arco della stagione incomprensibili scelte di mercato e che in questo avvio soffre anche perché giocatori come Callejon sono la brutta copia di quelli, brillantissimi, visti un anno fa. Cosa c’è che non va? L’esterno aveva davvero chiesto di andare all’Atletico Madrid ed è rimasto controvoglia?

Il Napoli ha giocato a lungo nella trequarti del Chievo e ha creato tante occasioni, ma è finito nella ragnatela tessuta da Corini. Non si è risolto il primo problema emerso nello scorso campionato: le piccole squadre che arrivano a Fuorigrotta si chiudono, non concedono spazi e hanno pure il coraggio di uscire improvvisamente dal guscio per tentare di vincere. Il secondo problema, anche questo irrisolto, riguarda l’equilibrio della squadra,una fase difensiva e una difesa che lasciano a dir poco perplessi. Sono errori che si sono ripetuti con preoccupante frequenza tra Athletic Bilbao, Genoa e Chievo. Albiol è l’ombra del difensore che guidava il reparto nella scorsa stagione: si lascia clamorosamente sfuggire gli avversari, come è accaduto con Maxi Lopez.

La squadra non ha saputo sfruttare il lavoro dei suoi attaccanti, ma se pure avessero segnato si sarebbe corso il rischio di vedere sprecati i loro gol con certi marchiani errori della difesa. Concretezza e attenzione servono in entrambe le aree di rigore. E servirebbe soprattutto quella personalità che gli azzurri non hanno, o forse non riescono a mostrare. Pensare che il Napoli sia escluso dalla lotta scudetto dopo soli 180’ è sbagliato, ma è stata persa una buona occasione per mantenere il passo di Juve e Roma, che in questa settimana saranno impegnate in Champions mentre gli azzurri giocheranno in Europa League, ancora a Fuorigrotta, con lo Sparta Praga. E sarà un esame durissimo da superare, non soltanto per il valore dei cechi: Napoli osserva e attende risposte, cioè vittorie.

Fonte: Il Mattino

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