David Lopez, si aspetta solo il tweet del presidente

Dunque si può procedere, siamo ai dettagli e manca soltanto il tweet: poi sarà David Lopez, un corazziere nel cuore della metà campo, un interditore che ha testa per costruire, un gigantesco frangiflutti con il quale andare a recuperare palloni che altrimenti si perderebbero nell’aria. Il mercato va in esaurimento, Benitez avrà una squadra che, nella sua struttura, è appena ritoccata: gerarchie assestate dalla storia più recente, l’unico volto nuovo tra i titolari sarà quello di Koulibaly, poi ricambi che servono per rinfrescare l’organico ed anche per motivarlo, laddove forse sembrava lievemente pallido. In pratica, cambia quasi nulla: Rafael s’era già preso il posto di Reina, prima di rimetterci un ginocchio a Swansea; il resto – salvo ribaltoni che pure appartengono al calcio – è il Napoli di Benitez, con un centrale difensivo da far crescere rapidamente, per ridurre gli errori di Bilbao.

SI VENDE. Però al mercato ci sono anche esigenze inderogabili e queste, anche queste, spetterebbero al ds, Bigon: il capitolo cessione rischia di trasformarsi un un incubo, perché sul libro paga della società ci sono ancora Dzemaili e Pandev, Radosevic e Rosati, Donadel e magari anche Gargano, sul cui destino si procede con le riflessioni. Cedere, cedere, cedere in fretta, esercizio pure questo complicato, considerato il tempo a disposizione: ma in quell’area (del direttore sportivo, scouting compreso) che scricchiola, s’allungano le attenzioni di De Laurentiis, che altrimenti si troverebbe con una decina di milioni (lordi) d’ingaggio da riconoscere, un sacrificio che diviene zavorra. Ma è tutto già segnato, almeno ipoteticamente: Dzemaili e Pandev hanno osservato i preliminari di Champions dal divano di casa e dunque, fino a prova contraria, vanno considerati esterni al progetto; e Donadel, Radosevic e Rosati restano assai marginali. Ha estimatori Gargano – il Parma su tutti– che però s’è conquistato la stima, con un inappuntabile senso della professionalità: però ormai sono tanti a centrocampo ed il bilancio ha bisogno d’essere liberato di qualche stipendio.

Fonte: Antonio Giordano “Il Corriere dello Sport”

Articolo precedenteLorenzo, ripartire da Genova per dimenticare la Champions
Articolo successivoMaggio torna in Nazionale, fuori Insigne