Napoli – Athletic Bilbao, pochi dubbi per l’undici anti-Bilbao

C’è lì, scritta sul campo, e sembra sia leggibile tra le pieghe d’una vigilia intensa, vibrante e però facilmente decodificabile. Almeno così sembra. E’ quella, una sorta di mosaico che va ad incastrare in maniera (quasi) naturale, verrebbe da dire inevitabile, gl’incastri giusti nel ruolo appropriato: è il Napoli, certo, ma chi può dire che sia proprio quello per il San Mamés! E’ una squadra in tutte le sue fattezze, è una formazione che pare indicata dagli dei o anche dalla logica: però c’è un allenatore che vive al suo fianco, che ha percezione degli umori e delle condizioni e che legittimamente ha il dovere di mettersi in discussione, riflettendo sui dettagli che possono rappresentare la differenza. Ma sì, sono quelli che ognuno pensa debbano esserci: Rafael tra i pali; Maggio a destra e Ghoulam a sinistra, con Albiol e Koulibaly a completare la linea difensiva; in mezzo Inler e Jorginho, scelgano loro durante la partita come alternarsi tra destra e sinistra, avendo entrambi i piedi per poterlo fare; poi Callejon con Hamsik e Mertens alle spalle del Pipita.
IL DUBBIO- C’è e (forse) non si vede, perché nel cuore della partita potrebbe servire un mediano che sappia ringhiare sul portatore di palla avversario, un Gargano capace di strappare l’aria al nemico e pure qualche idea, standogli addosso ed opprimendolo. Ma Gargano è la tentazione della rifinitura italiana, che precede quella più sobria del san Mamés, dove si cureranno i particolari, i movimenti, le palle inattive: una sorta di lavoro di scarico, per lanciarsi poi sull’Athletic con la testa libera.

EXIT POLL- La cabina in realtà è una gabbia, dove il Napoli viene plasmato: visto da lontano, il ballottaggio tra Ghoulam e Britos consegna la fascia mancina all’algerino; e davanti, laddove ci ha provato Insigne, stavolta s’insedia (invece) Mertens. Perché le frecce avvelenate val la pena di lanciarle subito.

Fonte: Il Corriere dello Sport

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