Lippi si racconta: “A Napoli non percepivamo lo stipendio da mesi ma ai ragazzi chiesi l’anima in campo!”

Marcello Lippi, nell’intervista esclusiva rilasciata a Tuttosport, elenca il suo palmares e dice: “Però non so se meriterei un posto tra i migliori in assoluto”. 

Chi metterei io tra i migliori allenatori? “Sacchi ha rappresentato una ventata nuova per il calcio, ha cambiato la metodologia, l’intensità del gioco. Poi metterei sicuramente Capello, ma come posso dimenticare uno come Ancelotti”. 

Sarri alla Juve? “Credo che alla base ci sia stata soprattutto la voglia di cambiare, di cambiare anche filosofia, di dare nuovi stimoli a tutto l’ambiente dopo otto scudetti consecutivi. Sarri è un allenatore che fa giocare molto bene le sue squadre. Giocare a due tocchi è una delle cose più complicate, ma lui ci riesce splendidamente. Ora però tutto questo non basta, deve anche vincere. Io penso che farà molto bene, poi vincere non è mai facile o scontato”.

Sul Napoli: “Il Napoli sta facendo bene sul mercato. Manolas è un colpo eccezionale, perché una coppia con lui e Koulibaly ti permette di fare un calcio più aggressivo, di sbilanciarti se serve”

Sull’esperienza all’ombra del Vesuvio: La sensazione di allenare una grandissima squadra, con una potenzalità straordinaria. Ti dico. Nel 93-94 abbiamo smesso di prendere lo stipendio a novembre. Io parlai chiaro ai giocatori: andate dagli avvocati, fate causa, fate quello che volete. Ma nelle due ore di allenamento dobbiamo sputare l’anima. Trascinati da 70.000 tifosi, senza stipendio fino a giugno, arrivammo a conquistare l’Uefa, battendo il Milan e il Parma. Squadra formidabile per una città formidabile” 

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