Anguissa: “Spalletti mi ha aiutato tanto. Kvara fortissimo e non si monta la testa. Osi aveva previsto tutto…”

André-Frank Zambo Anguissa, ha recentemente concesso un’interessante intervista a The Athletic, durante la quale ha condiviso i suoi pensieri sulla straordinaria vittoria dello scudetto. “È stato incredibile”, ha dichiarato Anguissa. “I giocatori sono visti come degli dei. Sono tutti pazzi di noi. I tifosi ci danno un amore immenso, anche se a volte può essere complicato perché non possiamo nemmeno uscire liberamente. Ma la gioia che i tifosi ci trasmettono è straordinaria.”

Il camerunense ha sottolineato l’importanza di questa vittoria per i tifosi, in particolare per coloro che aspettavano di sollevare lo scudetto da ben 33 anni. “È stato il primo trofeo che ho vinto, ma sono stato ancor più felice per i tifosi che aspettavano questo momento da così tanto tempo. Lo scorso anno eravamo molto vicini alla vittoria ed è stato frustrante. Ma abbiamo imparato dai nostri errori e ci siamo mantenuti concentrati fino alla fine. È stata davvero una stagione incredibile.”

Sull’arrivo al Napoli Il mio arrivo a Napoli è stato un momento emozionante per me. Volevo dimostrare di essere un grande giocatore e ho avuto l’opportunità di farlo. Quando ho incontrato Spalletti, dopo soli due giorni mi ha dato l’opportunità di giocare. Ero pronto e ho disputato una fantastica partita contro la Juventus, ricevendo elogi da tutti. A differenza della mia esperienza al Fulham, dove c’era sempre un po’ di scetticismo, a Napoli hanno subito capito che avevo le qualità per far parte di una grande squadra”.

Sul ruolo “Per quanto riguarda il mio ruolo in campo, mi ritengo un giocatore completo. Oggi il calcio richiede di fare di tutto a centrocampo: correre, difendere, attaccare, avere resistenza, segnare gol e fornire assist. In passato ero più orientato alla fase difensiva e ho diminuito il numero di gol segnati per concentrarmi sull’equilibrio della squadra. Devo gran parte della mia crescita come giocatore a Spalletti”.

Su mister Spalletti Spalletti è un allenatore che apprezzo sia come persona che come allenatore. Mi ha sempre supportato e, anche se a volte urlava molto (ride), lo faceva perché sapeva che potevo dare di più. Era interessato al benessere della mia famiglia, mi chiedeva cosa facessi nei giorni di riposo e capiva che possono esserci problemi personali che influiscono sul rendimento in campo. Il mister mi motivava e si metteva nei miei panni quando le cose non andavano bene. I suoi discorsi motivazionali mi davano i brividi. Inoltre, mi ha regalato un orologio. Con un allenatore del genere, è inevitabile migliorare come giocatore”.

Sulla squadra di quest’anno “La nostra squadra era semplicemente perfetta. Posso parlare dei giovani come Kvara e Kim, erano incredibili sul campo ma allo stesso tempo umili. Abbiamo giocato tutti per gli altri, con l’obiettivo di vincere ogni partita. Non ci siamo mai arresi, nonostante avessimo un vantaggio di +15 punti sulla seconda classificata. Il sogno di conquistare lo scudetto era alla nostra portata e non volevamo lasciarcelo sfuggire”.

Su KvaraCon Kvaratskhelia ho avuto una conversazione sulla sua nazionale. Gli ho detto che con le sue abilità e talento, poteva contribuire a far diventare la Georgia una grande nazione calcistica, prendendo ad esempio giocatori come Lewandowski che giocano per la Polonia. Gli ho consigliato di non avere paura di esprimersi e di semplicemente giocare a calcio. Mi ha confidato che da quel giorno la sua stagione è cambiata. Mi piace molto non solo come giocatore, ma anche come persona. Chiede sempre consigli, lavora sodo e ha una grande sete di vittoria. È impressionante vedere cosa riesce a fare quando è in campo. Nonostante il suo talento, non si monta la testa, continua sempre a lavorare e cerca sempre consigli su cosa fare”.

Su Osi “Osimhen mi aveva predetto la vittoria dello scudetto all’inizio della stagione. Sono contento che abbia segnato così tanti gol. Mi disse: “Fidati di me, farò del mio meglio per vincere lo scudetto”. E aveva ragione. Osimhen è un grande amico e un giocatore eccezionale”.

Sulla ChampionsIn Champions League, siamo stati sfortunati, ma va sottolineato che non eravamo mai arrivati così lontano nella competizione. La nostra stagione rimarrà comunque una delle migliori nella storia del club, grazie alla conquista dello scudetto”.

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