Davide Ancelotti a ‘Il Napolista’: “Ecco il mio ruolo e diversi aneddoti di quest’esperienza azzurra”

Davide Ancelotti, 29 anni, figlio d’arte ha rilasciato un’intervista a Il Napolista dove ha svelato diversi retroscena di questa nuova esperienza che lo vede in qualità di vice allenatore del Napoli.

La prima domanda riguarda la sua vita da “figlio di”: “Quando ti trascini un’eredità così importante e lavori anche insieme a tuo padre, inizialmente sei visto con diffidenza da tutti, ti identificano come il fenomeno di turno che riveste quel ruolo solo perchè è ‘figlio di’. Ma questo è normale. Però poi questa situazione diventa uno stimolo ed io infatti cerco di cancellare ogni etichetta su di me attraverso il lavoro e lo studio”.

Poi Davide si è lasciato andare anche alla sua carriera calcistica: “Avevo iniziato nelle giovanili del Milan, ho poi fatto diversi prestiti in serie minori. Ma mi sono accorto che era un mondo quello del calcio giocato che non faceva per me, mi mancava quel mix giusto tra testa e talento. Quindi ho deciso di proseguire gli studi (scienze motorie) e di trasformare la passione per il calcio in lavoro”.

Dopo aver studiato, il figlio di Carlo Ancelotti, racconta: “Ho maturato la mia prima esperienza da  osservatore del Parma. Ma il mio primo vero incarico è stato a Parigi, dove ho avuto in gestione il settore giovanile del Psg nel 2012/2013. Un’ esperienza molto formativa ma difficile. Non conoscevo il francese e i ragazzini che allenavano parlavano un francese molto diverso, un francese da strada”.

Dopo la grande esperienza a Monaco di Baviera con papà Carlo, dove Davide ha potuto studiare per diventare allenatore. Una scuola particolare quella tedesca che  prepara soprattutto gli allenatori giovani, infatti in Bundesliga ci sono tanti allenatori di prima squadra molto giovani.

Poi Davide Ancelotti ha parlato di questa nuova esperienza a Napoli: “Non immaginavo che il Napoli potesse chiamarci. Quando siamo andati a parlare con la società ho subito cambiato idea, avevano la stessa voglia di vincere, il nostro stesso entusiasmo. Ci troviamo veramente bene. Credo inoltre che quest’organico possa ambire ad essere una squadra completa. Ci sono giocatori di alto livello con ampi margini di miglioramento. Stiamo pur sempre parlando di un gruppo che lo scorso anno ha fatto 91 punti. Sarri ha fatto grandi cose ho seguito lo scorso anno le imprese del suo Napoli. Il Napoli mi piaceva ed ora mi piace ovviamente di più”.

Infine un retroscena sul mercato e sul nuovo talento azzurro Fabian Ruiz: “Quest’anno per questioni amorose ho vissuto in Spagna, a Siviglia. Ho seguito da vicino le vicende di Betis e del Siviglia. Mi sono subito innamorato di Fabian Ruiz. Una volta che ci siamo incontrati con Giuntoli mi sono reso conto che il nome di Fabian era un nome che ci trovava entrambi d’accordo”.

 

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