Al termine di Atalanta-Napoli l’allenatore azzurro Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa dallo stadio Atleti Azzurri d’Italia.
La differenza col 2 gennaio?
“Allora non ci fu la stessa determinazione di oggi, ma parliamo di due formazioni e due competizioni diverse. Abbiamo un po’ cambiato rispetto al solito, concedendo solo un tiro da fuori in tutta la partita. Potevamo chiuderla prima e dispiace, ma è andata bene. L’Atalanta è difficile da affrontare, se non giochi al 99% vai in difficoltà“.
Sulla parata di Pepe Reina:
“Ha fatto una grande parata, non era facile in una partita praticamente inoperosa. Sta bene, si vede anche in allenamento. Lo scorso anno questa partita sarebbe finita 3-1, 2-1: segnavamo di più, adesso c’è più solidità difensiva. L’anno scorso si finiva sempre con una cazzata dietro“.
Vittoria sofferta?
“Forse è capacità di soffrire. Rispetto all’anno scorso c’è più attenzione“.
Cos’è successo con Insigne?
“Quello che succede tre volte a settimana. Abbiamo già scherzato negli spogliatoi. Era incazzato, gli ho detto di sedersi e fare silenzio perchè ci vuole rispetto verso chi non è neanche entrato“.
La Juventus giocherà 9 volte consecutive dopo di voi, conta?
“Non esiste, è una cazzata clamorosa. Alcune sono obbligate per la Champions, ma bisognava trovare una mediazione. C’era una possibilità su un milione. Mi preoccupa che nessuno in Lega se ne sia accorto. Per me è una casualità, questa situazione ci darà pressione perchè le loro partite sono abbastanza facili“.
Mario Rui, Zielinski, Rog, Diawara, Maggio, Milik. 18 giocano quasi sempre, perché devi portare l’etichetta che fai giocare solo 13-14 giocatori?
“I giornalisti etichettando le persone lavorano meno. Se io ne impiego 18 metto sempre gli stessi, se un altro fa lo stesso ruota la formazione. Analizzare queste cose richiede tempo e studio, non tutti lo fanno“.
