Coincidenze, casualità, segni del destino o semplici giochi di parole? Il Napoli ha appena concluso il suo ritiro estivo. Per il quinto anno consecutivo gli azzurri si sono allenati a Dimaro, in Trentino, nella cosiddetta Val di Sole. E pure questa valle ha poco a vedere con il sole, infatti, l’etimologia del toponimo Sol va fatta risalire alla divinità celtica delle acque Sulis che i romani identificavano con Minerva. Ciò a significare la presenza ancora oggi in valle di fonti di acqua termali considerate terapeutiche per il sollievo procurato, essendo ricche di zolfo e carbonio. Le stesse acque in cui i ragazzi di Sarri andavano a bagnarsi e tonificarsi dopo gli allenamenti. Tra questi anche il nuovo acquisto Mirko Valdifiori. Regista classe 1986, pupillo dell’allenatore toscano e giocatore rivelazione della passata stagione di Serie A. Mirko è arrivato tardi nel massimo campionato italiano, dopo tanta gavetta, dopo tanto sacrificio, dopo aver calpestato tanti campetti di provincia e pure ha subito fatto capire la sua classe: regista dai piedi buoni- come ne sono rimasti pochi in Italia- velocità di pensiero, facilità disarmante nel verticalizzare e nel capire dove finirà la palla. Mirko ha stupito tutti e così è arrivata la chiamata del Napoli: “Un sogno” come lui stesso ha definito. In Val di Sole si è distinto fin da subito: centrocampisti così, a Napoli, non si vedevano da tempo. I tifosi si sono già innamorati, la stampa pure. Ben 3 assist nelle amichevoli ed il migliore del ritiro insieme ad Insigne, ma a stupire è stata la sua maturità. Quel simpatico ragazzo di Lugo subito ha preso in mano le chiavi del centrocampo napoletano e non solo. Guida, orchestra i suoi compagni. Tutte le azioni passano per i suoi piedi, ma sopratutto per le sue idee che si trasformano in oro per i suoi compagni, così come Val di Sole è stata trasformata in Valdifiori…
