Lo strano caso del bomber che segna ma non convince

Fonte foto: SSC Napoli

Cosa deve fare un attaccante per conquistare tifosi e addetti ai lavori? Segnare. In realtà, rispetto al passato, il calcio è in continua evoluzione e il ruolo della punta non prevede più soltanto uno score degno di nota, ma anche gioco di squadra e tanto lavoro sporco. Tuttavia, la prima risposta che viene in mente è proprio quella, ossia gonfiare la rete.

Osservando bene la rosa del Napoli, c’è un calciatore che sembra rispecchiare in pieno queste caratteristiche: Arek Milik. L’attaccante polacco, nonostante la doppia rottura del crociato e i due lunghissimi stop forzati, ha da sempre una media gol pazzesca. Sono infatti 46 le reti realizzate in maglia azzurra in 108 incontri, in molti dei quali inoltre è entrato a partita in corso. Un gol ogni due partite dunque, una vena realizzativa invidiabile condita da tanti assist e gioco di sponda. Eppure, nonostante questi numeri, Arek non ha mai realmente scaldato il cuore dei tifosi partenopei e la sua esperienza all’ombra del Vesuvio è sempre più in bilico.

Il motivo principale di tale distacco potrebbe risiedere nella mancanza di quell’istinto da killer d’area di rigore che i suoi predecessori (Higuain e Cavani su tutti) mettevano puntualmente in mostra. Quarantasei gol sono tanti, ma Arek viene ricordato per l’errore clamoroso di Liverpool, o quando a Milano si fece ipnotizzare da Donnarumma in una gara cruciale per lo scudetto (perso poi per pochi punti). Nei match clou la freddezza sotto porta dell’attaccante polacco è venuta a mancare, non accendendo dunque quella miccia nel rapporto con gran parte dei tifosi.

E’ per questo dunque che, un attaccante con numeri da top, rischia di lasciare Napoli quasi senza traccia. Un paradosso che ha quasi dell’incredibile…

Antonio De Filippo

Articolo precedenteIl Mattino – Tonali e Castrovilli, il Napoli va all’assalto solo in un caso
Articolo successivoGazzetta – Un senatore che resta, un senatore che va: la situazione