Le notti son fatte anche per sognare, ma soprattutto per essere vissute, per starci dentro, per afferrarne le emozioni, per vibrare, come a Madrid, come a Londra, come a Lisbona, come a Dortmund, come a Manchester, ancora, di nuovo, per sempre: perché ci sono frammenti del passato che restano lì, incollati alle pareti della memoria. Manchester, yes: duemilasettecento pure stasera, come quella volta, il 14 settembre del 2011, sei anni fa e sembra invece sia sfuggita la vita di mano: due superstiti in campo – Maggio e Hamsik – e vai a capire quanti ce ne fossero invece nel settore ospiti pronti a lanciarsi incontro a Ca vani, con le braccia aperte, per avvinghiarlo a sé dopo l’ 1-0 poi riequilibra to da Kolarov. Manchester, of course: perché ci sono appuntamenti sul calendario rigorosamente cerchiati d’ azzurro, impossibile rinunciarvi; e questo s’ è preso il tutto esaurito in un paio d’ ore, il tempo necessario di aprire i botteghini virtuali e di ritrovarsi con un naturale sold out. Let’ s go.
LA GUIDA. Duemilasettecento, vi sembreranno pochi di fronte all’ enormità di uno stadio, e invece rappresentano un colpo d’ occhio formidabile in quell’ Etihad ch’ è stato già (in parte) del Napoli, perché pure all’ epoca andò esattamente così. È una serata d’ onore, ma sul serio, e c’ è chi si è presentato in anticipo, partendo direttamente da Roma, c’ è chi è arrivato da Londra, che ospita tanti partenopei un viaggetto – per sfuggire a quelle crisi di malinconie che il calcio aiuta a combattere agevolmente, c’ è tanta Napoli e stavolta pure De Laurentiis, al suo “debutto” in Champions, nell’ immaginario la guida di questo plotone enorme, che sa di onda anomala.
DI CORSA. Il grosso della spedizione arriva stamani, attraverso una serie di combinazioni di voli, tutti quelli possibili, che prevedono scali a Malpensa o a Monaco di Baviera o a Francoforte o a Zurigo o a Bruxelles: perché, ma è risaputo, tutte le strade portano all’ Etihad di Manchester.
Fonte: Corriere dello Sport
