Il Napoli tra rinnovi, acquisti e cessioni: bene le uscite, qualche rimpianto in entrata (?)

Si è chiuso da un giorno il calciomercato estivo, quello dalle mille palpitazioni e, al contempo, delusioni.
Il Napoli ha messo a segno soltanto due colpi concretamente: il giovane Adam Ounas, talento grezzo ma di prospettiva che potrebbe col tempo sostituire Callejon, facendo rifiatare così l’uomo “bionico” a cui Sarri non rinuncia mai.
L’altro è Mario Rui, ex Empoli, conosciuto quindi dal mister che è andato a occupare la casella lasciata da Strinic, in forza alla Sampdoria.
Ci si aspettava sicuramente qualcosa di più, soprattutto a destra, e magari in porta visto che Rafael andrà in scadenza l’anno prossimo.
Fortunatamente nessuna partenza dolorosa, sono rimasti tutti per il famoso patto-scudetto e i rinnovi hanno sancito un legame ancora più forte tra i componenti azzurri.

L’unica querelle è riguardata Reina, il portiere spagnolo ha avuto un periodo abbastanza turbolento segnato dalle sirene francesi del PSG, con un contratto che avrebbe fatto girare la testa anche ai più fedeli.
Il presidente, però, non si è lasciato convincere dallo sceicco e ha avuto la forza di trattenere il leader della squadra. Sarri sorriderà.
Per quanto riguarda le cessioni, sono state ben 25 con i soli Tonelli e Zuniga non sistemati. Il primo avrebbe voluto ritrovare un posto da titolare o, quanto meno, non essere il quinto della rosa dei difensori (scartato peraltro dalla lista UEFA); il secondo è ancora sotto contratto, con oltre 3 milioni di stipendio. Difficile rescindere e difficile trovargli un club che l’avrebbe preso.
Per il resto, gli esuberi sono stati sistemati in modo eccellente, con introiti importanti che entreranno nelle casse azzurre, in parte adesso ed in parte l’anno prossimo.

Completati anche i pagamenti di Maksimovic, Rog e Diawara, cosicché al Napoli sarebbero rimasti – grazie anche alle vendite – abbastanza soldi per poter completare una rosa bella ma che difetta in alcuni cambi. Sforzi comunque significativi che hanno aumentato il tetto ingaggi (il quale non può superare il 70% del fatturato) notevolmente attraverso, in particolare, ai prolungamenti di Mertens ed Insigne. A pochi minuti dalla fine del mercato, comunque, è stato acquistato Roberto Inglese dal Chievo, il quale però è rimasto a Verona in prestito. Il costo del cartellino si è aggirato intorno ai 10 milioni + 2 di bonus. Un’operazione che probabilmente non tutti hanno capito, utile tuttavia non solo per evitare di pagare troppe tasse (il Napoli a gennaio dovrà fare sicuramente un colpo per evitare appunto di spendere i soldi in questo modo), ma anche per creare pedine di scambio in futuro o tutelarsi a gennaio in caso di infortuni. Non è certo, infatti, il suo arrivo all’ombra del Vesuvio la prossima stagione. Per la primavera, invece, sono arrivati i giovani Mezzoni (classe 2000 dal Carpi, titolo definitivo) e Lorenzo Sgarbi (classe 2001 dal Sud Tirol, prestito con diritto di riscatto) per rinforzare la rosa comandata da Saurini.

La società è stata attenta a non finire in rosso dato che le entrate sono più o meno sempre le stesse, un Napoli che si autofinanzia. Bravura e limite, dunque, del club il quale con partenership di peso avrebbe indubbiamente il portafogli più ricco.
Insomma, un otto pieno per aver convinto il gruppo a restare, mentre un cinque al mercato per il mancato botto finale.
È tempo ora di pensare al campo, con Giuntoli sempre vigile al Napoli di domani.

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