Sarri, Benitez, Mazzarri: qual è il miglior Napoli dal 2009 ad oggi?

Il Napoli è stabilmente nell’élite del calcio italiano ormai da circa un lustro, al termine di un processo iniziato nell’estate del 2004 con l’acquisto della società da parte di Aurelio De Laurentiis. Da allora, infatti, la squadra campana è stata capace di vincere due volte la Coppa Italia, una Supercoppa Italia, disputando cinque edizioni di Europa League e tre di Champions League, con quattro podi in campionato.

Tanta roba, davvero, per il Napoli, che ha trovato gli allenatori giusti al momento giusto. Dopo i primi anni con Edy Reja, è stato Walter Mazzarri a fare il primo salto di qualità con il suo 3-5-2, dove venivano esaltate le doti di Ivan Ezequiel Lavezzi e Marek Hamsik, non ingabbiati in dettami tattici e in troppi sacrifici, e, ovviamente, trasformando Edison Cavani in uno degli attaccanti più forti del panorama mondiale.

Ma il grande merito di Mazzarri è probabilmente stato il rigore tattico e la grinta in campo, grazie alle quali il Napoli è diventato una squadra che non si arrendeva mai. La difesa a tre e la mediana robusta erano punti di forza in fase difensiva, ma anche punti deboli in fase di costruzione. D’altronde, di quegli anni si ricorderà soprattutto la capacità di ribaltare il gioco con corsa e contropiedi della squadra partenopea, non certo la coralità del gioco.

Luci ed ombre, invece, nel biennio targato Rafa Benitez: il tecnico spagnolo ha portato a Napoli un qualcosa che prima mancava: la mentalità europea, cioè la volontà di giocarsela sempre a viso aperto, senza fare catenaccio o contropiedi. Quel Napoli, però, ha funzionato a metà, forse perché era una squadra incompleta, nonostante la bravura di Benitez di convincere grandi giocatori ad arrivare in Italia, come Gonzalo Higuain, Pepe Reina, Raul Albiol, Dries Mertens e Josè Maria Callejon, che mai e poi mai avrebbero mai pensato di vestire la maglia azzurra.

Nel primo anno è andato tutto bene, dal calcio champagne all’equilibrio difensivo. Ma la batosta dell’eliminazione dai preliminari di Champions League per mano dell’Athletic Bilbao è stato un contraccolpo psicologico, dal quale Benitez non è mai riuscito a far uscire tutta la squadra. Anche il turnover scientifico risultò a lungo andare più un problema, che una soluzione, visto che le alternative non erano certo all’altezza dei titolari. Troppo dogmatico per il calcio italiano.

Sappiamo tutti com’è finita. Come sappiamo, del resto, la storia incredibile di Maurizio Sarri. Dalla periferia del calcio alla guida di un top club italiano, passando per tutte le categorie, nessuna esclusa, a suon di bel giuoco e divertimento. Certo, al tecnico toscano sono serviti i risultati negativi delle prime settimane di campionato per trovare la giusta quadratura del cerchio, ma poi è stata una giostra davvero incredibile.

Non solo un secondo posto, con la possibilità di lottare per il titolo quasi fino alla fine, ma anche un’organizzazione della squadra tale da renderla una macchina perfetta. Una sorta di piccolo Barcellona, questo era il Napoli lo scorso anno, grazie ad un 4-3-3 molto corto, passaggi a 2 tocchi e continui movimenti degli attaccanti. Non è stato certo un caso che Higuain abbia segnato 36 gol l’anno scorso.

Qualcosa, però, si è inceppato nella macchina perfetta. Quest’anno la situazione è diversa. Se l’anno scorso la coperta era corta, quest’anno il problema sembra relativo all’incapacità di fare il definitivo salto di qualità dal punto di vista psicologico. Il Napoli, oggi, è una squadra che soffre di immaturità e, soprattutto, non sa gestire il doppio impegno europeo. L’aspetto più preoccupante è proprio nel gioco, talvolta ristagnante, monotematico, che, talvolta, diventa controproducente.

Difficile dire quale sia stato il miglior Napoli. Sicuramente, il Napoli di Mazzarri è stato quello più emozionante, perché il primo a rendere la città e la squadra di alto livello. Quello di Benitez ha donato il salto di qualità a livello internazionale. Infine, quello di Sarri ha reso la squadra un diamante, ma ancora allo stato grezzo. Per seguire in diretta i prossimi impegni del Napoli, vi invitiamo a seguire la guida di stadiosport.it sulle partite di calcio in streaming su Sky, Mediaset e Rai.

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