Sul banco degli imputati, dopo la sconfitta romana, ci sono saliti tutti ma proprio tutti.
Gli errori, si sa, col tempo si pagano. Un’annata che ha lasciato a molti l’amaro in bocca, per come è iniziata e come si sta evolvendo, solo la Supercoppa e il bel percorso europeo “salvano” in parte una stagione da dimenticare.
La crescita tanto auspicata e promossa da Benitez si è rivelata poi una maschera che ha nascosto i veri problemi di una squadra poco stimolata ed entusiasta, che riesce ad esprimersi bene solo nelle coppe, amate in particolar modo dallo spagnolo.
I campioni non hanno più la continuità dello scorso campionato e i nuovi arrivati, pian piano, hanno palesato i propri limiti. Inutile puntare il dito contro qualcuno, cercare adesso il colpevole sarebbe come sparare sulla croce rossa, a due mesi dalla fine dei giochi bisognerebbe rendersi presto conto su come poter cambiare le carte in tavola e scegliere quelle giuste per ribaltare una situazione rovinosamente in salita.
In bilico, oltre il posto per giocare la Champions o l’Europa l’anno venturo, è anche il futuro di Rafa, ancora indeciso se restare o meno. Si vedrà con De Laurentiis, ma non ora. È troppo concentrato sui molteplici impegni che dovranno affrontare i suoi uomini. Lo spogliatoio non è felice, 2 punti in cinque partite sono da zona retrocessione e non certo da una squadra che punta in alto. La difesa sbaglia, l’attacco non va, poco cinico sotto porta e tanto sprecone quando ha ghiotte opportunità.
Nulla gira, nulla va come dovrebbe andare. La caduta al sesto posto porta con se tanti rimpianti e rialzarsi sembra più faticoso del previsto. Le altre corrono, il Napoli zoppica. Domani sera gli azzurri ospiteranno la Lazio al San Paolo per il ritorno di Coppa Italia, terminato con un pareggio all’Olimpico.
Sono attese 60.000 anime allo stadio per incitare i loro guerrieri feriti.
Sarà l’ultimo treno per ritrovare fiducia e compattezza.
Andare in finale con la vincente tra Juve e Fiorentina garantirebbe la possibilità di avere gli stimoli giusti per tornare a vincere pure in campionato, non buttando così in aria tutto ciò che di buono si era visto.
