Osimhen: “Giocare al Maradona è stato un privilegio, questi tifosi rientrano tra i migliori al mondo. Il mio idolo? Drogba”

    Victor Osimhen, attaccante del Napoli e della Nazionale nigeriania, ha rilasciato un’intervista a Betsson Sport, poi ripubblicata sui canali social ufficiali del Napoli.

    Il bomber del Napoli, rispondendo ad alcune domande riguardo il rapporto che ha con i tifosi azzurri, si esprime così: I tifosi sono fantastici, travolgenti. Penso di non aver mai visto una tifoseria con una passione uguale a quella dei napoletani. Ho giocato in diversi club ma, per me, la tifoseria del Napoli rientra tra le migliori al mondo. Che si vinca o si perda, l’intero stadio ti sostiene e quando segniamo e loro iniziano a festeggiare, è fantastico. Sentire urlare il proprio nome dal primo fino all’ultimo minuto è un’emozione indescrivibile. Ora capisco perché molte icone di questo club, quando hanno lasciato Napoli, hanno pianto”.

    Proprio riguardo alle sensazioni provate grazie ai tifosi, Osimhen racconta l’emozione della prima volta al Maradona: “Quando ho accettato di venire al Napoli, ero molto felice. Ricordo che, prima di iniziare a giocare nel Napoli, Koulibaly mi raccontava dell’atmosfera che si respira quando si gioca al Maradona, della passione che mettono quando urlano il tuo nome. E, grazie a questi racconti, già sognavo il mio primo gol al Maradona: quel primo gol per me è un sogno che si realizzaGiocare nello stesso stadio dove ha giocato Maradona è stato un privilegio, mi sento fortunato per questo”.

    Inoltre, l’attaccante azzurro descrive uno dei momenti più importanti che ha avuto un grande impatto nella sua carriera: Il passaggio allo Charleroi lo ritengo il momento chiave della mia carriera, mi hanno dato l’opportunità di giocare e di lanciare la mia carriera, di scrivere la mia storia. Anche l’esperienza al Wolfsburg è stato uno dei momenti più importanti, avere l’opportunità di giocare nella stessa squadra di Draxler, Schurrle, Guilavogui e Mario Gomez mi ha fatto crescere come attaccante”.

    Il numero 9 del Napoli continua la sua intervista svelando alcuni suoi rituali prepartita: Prima di ogni match, essendo molto credente, recito tutte le mie preghiere. Spesso ascolto canzoni che mi motivino, che mi spronino a fare del mio meglio. Arrivare alla partita concentrato e motivato è molto importante, a partire dalla vigilia della gara. Anche se in partita non riesco a fare gol, provo a dare una mano alla squadra, difendendo e combattendo con loro.

    Rispondendo ad alcune domande sul proprio conto, Osimhen si racconta così: Penso di essere una persona gentile, determinata, che cerca sempre di impegnarsi al massimo e che non si arrende mai. Solo ripetendo queste cose nella mia mente, riesco a raggiungere gli obiettivi. Mi sono sempre ispirato a Didier Drogba, la comunità mi spingeva a seguire il suo modo di giocare e penso che parte del merito del mio successo lo debba a lui. La sua passione, la sua grinta mi hanno fatto diventare ciò che sono ora. Vorrei essere ricordato nel mondo del calcio proprio come lui, ci sto lavorando. Spesso penso al passato, penso da dove sono partito e a quanto sono cresciuto, non solo come calciatore ma soprattutto come uomo. Penso alla vittoria del Pallone d’Oro Africano ed è il sogno di un bambino che si è avverato. È stata la miglior sensazione della mia vita, sono orgoglioso di quanta strada ho fatto. Ma ho ancora tanto da imparare”.

    Infine, Victor Osimhen dà alcune indicazioni riguardo il club che tifava da piccolo: “Solo i miei amici sanno quale squadra tifavo. Evito di dirlo pubblicamente perché sono un calciatore professionista ma sono sempre stato un appassionato di grandi club, mi piace tuttora guardare le partite delle grandi squadre”.

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