De Laurentiis in conferenza: “Ho sbagliato a non forzare la mano con Spalletti! Stadio? Se Manfredi non risponde andrò ad Afragola. Garcia? Durante Napoli-Empoli…”

OCTOBER 2022, Aurelio De Laurentiis, fonte foto: Getty Images, www.eurosport.it

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dalla sala stampa del Konami Training Center di Castel Volturno. Di seguito, le sue dichiarazioni.

“Spalletti aveva lo stesso contratto di Benitez, si tratta di un accordo unilaterale. Io avevo il diritto di esercitare con una comunicazione scritta. Non c’è carineria, ma una procedura giuridica. A un certo punto succede che noi siamo andati in un ulteriore ritiro quando ci sono stati i Mondiali. Al ritorno dalla Turchia facemmo due ottimi mesi, poi a marzo iniziammo ad avere un calo. La grande star dello scorso campionato fu Kvaratskhelia, e da marzo a novembre non ha più segnato. Perdere un calciatore in una maniera così forte può creare dei problemi. Devo riconoscere a Spalletti dove in un primo anno in cui gli ho mostrato che alcuni personaggi remavano contro la società, lui ha deciso di dormire qui. Significa non disperere il tempo, svegliarsi di notte e che vedrete confessata nel film che sto finendo di montare. Vi chiedo se oltre a distribuirlo nelle case cinematografiche, si può fare una proiezione allo stadio con 14 schermi. Succede che, come ha notato Umberto Chiariello, quest’impasto da cuocere non è lievitato come doveva. Io ci rimango male nell’uscita dalla Champions, perché mi aspettavo di poterla vincere, perché se l’Inter ci è andata ad un passo che è arrivata a 20 punti da noi ho pensato perché non potevamo. Vincere lo scudetto è importantissimo, ma vincere la Champions mi avrebbe declinato la possibilità di partecipare al nuovo Mondiale per Club. Al Maschio Angioino il 24 marzo dico che Spalletti sarebbe rimasto con noi. Il 2 aprile perdiamo 4-0 con il Milan in Campionato, poi il 12 perdiamo contro di loro in Champions e ne seguì un 1-1 casalingo. Poi c’è la sfortuna, il rigore, ma nella vita io mi ritengo un uomo libero, e per questo credo di essere ricco, anche di finanziare lo stadio, il nuovo centro sportivo, ma non mi interessa degli arbitri, facessero il loro mestiere. Poi arriverà un momento in cui il Var, la Uefa e la Fifa dovranno ragionare in maniera diversa. La Superlega, che è una cosa sbagliata, quando mi sono incontrato con Florentino ne ho discusso e gli ho raccontato di come ha fatto partire l’elemento scatenante. Il problema è che non si può più andare avanti con ciò che serve istituzionalmente di rimanere lì. C’è un mare di cose sbagliate. Quando ragioni come monopolio sei antidemocratico. Da una parte Veltroni dice che i club sono società, Platini parla di ffp, poi all’improvviso tutto questo crolla? Florentino Perez ha ottenuto una sentenza favorevole dalla cgue, quindi si è studiata una competizione che può portare da 5 a 100 miliardi di entrate. Ad un certo punto, 3 giorni dopo il 18 aprile, per tirare su anche il morale di Spalletti, per dimostrargli che anche se la squadra era in calo, ero con lui e non lo avrei biasimato per l’uscita dalla Champions. Io gli mandai l’esercizio dell’opzione e ad un certo punto, via Pec, per l’anno successivo. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio, lui ci disse di voler prendere un periodo sabbatico e di voler tornare a fare il contadino. Io volevo trattenere giuridicamente, ma anche amichevolmente, quindi tra avvocati e tutto venne un dubbio. Pensai che anche Gravina lo avesse già contattato. Il mio errore è stato quello di non aver forzato sull’opzione, non aver tenuto il punto fermo. Se tu dici di amare Napoli, così sembra che non credi nel gruppo che hai allenato. Sapevamo che Kim sarebbe andato via, ma sembra che per grazia ricevuta abbiamo vinto lo scudetto togliendo valori agli altri. Il mio errore è stato quello di aver accettato la sua richiesta. Faccio un’ultima precisazione: non vi dimenticate che anche l’altro anno il Liverpool è arrivato quinto, che l’Ajax è arrivato terzo, anche i nostri successi meritatissimi in Champions con il Liverpool di quest’anno o l’Ajax di quest’anno avremmo trovato più problemi”.

“Ha dato una motivazione Spalletti? Forse lui ha immaginato che ciò che aveva potuto osservare qua, dormendo sul divano, forse ne aveva tratto il massimo. Poi io non sono nella sua testa, non posso capire quali siano state le sue ragioni. È umano per chi non ha vinto in Europa quando hai avuto problemi a Milano e Roma e qua ti è andata tutto bene, ne esci da grande vincitore. È umana come interpretazione. Se poi lui aveva già l’accordo con Gravina sono supposizioni”.

“Guardando avanti, che riflessioni si pone? Io vedo al 2030. Sto immaginando cosa devo pare perché questa squadra nel 2030 sia in grado di avere i mezzi di poter competere con le più forti del mondo. Questo è cosa debbo fare. Ci hanno accusato di non aver investito sui giovani, ma avere una seconda squadra e portarla quasi in Serie A con giocatori di proprietà del Napoli, ha dato giocatori interessanti. Non mi sono mai permesso di dire cose sulla città, ne sono stato l’alfiere da quando sono nato. Io dico che quando vedo che voi o parte di voi criticano, non agite da tifosi del Napoli. Se lo foste, accompagnereste la società in un percorso. Questa società non vi ha mai tradito. Chiudo il bilancio con 80 milioni in attivo e 147 di riserva che a me non servono in tasca. Quando leggo alcuni articoli ci vedo invidia e mi dispiaccio molto, non per le critiche, ma quando ho preso Giuntoli dal Carpi nessuno si permise di dire chi fosse. Lui è cresciuto con noi nascondendomi che fosse juventino, non lo avrei mai trattenuto se me lo avesse detto. Qualunque cose avesse bisogno, io sono sempre qui, ma ci sono certe cose che non tollero”.

“Non le è venuto il dubbio che Spalletti non volesse restare? Non mi sono fatto fare, ma mi sono voluto far fare. Io ho esercitato l’opzione, poi l’ho fatto come cura per le 3 partite. Questo mi ha indisposto di più. Non devo dirgli se manderò la Pec. Se uno ha un carattere di irrequietezza, io che ho un carattere difficile guido eserciti di 5 o 10 persone. Io ho abituato il mio carattere a sopportare, per i miei trascorsi il carattere di Luciano ha bisogno di andare a brighe sciolte, quindi in Nazionale gli si crea un contesto ideale. Vero che Spalletti non andasse d’accordo con lei? Thiago Motta? Non ho letto gli articoli di Canovi, perché stamattina ho visto che c’erano dei titoli che riportano questo. Thiago Motta era nella lista dei nostri eventuali nuovi allenatori, ma già in una conversazione di 6 ore avute a Roma l’anno scorso, mi disse che puntava ad allenare delle squadre estere. Non vuol dire nulla, ma quando vai a scegliere un allenatore è una scelta bilaterale. Quando venne l’avvocato e l’agente di Luis Enrique parlammo per tre giorni, poi lui preferì il Psg. Ci sono dei club che avendo maggior blasone hanno più appeal. Non mi arrabbio quando qualcuno lo fa. Ho rispettato Dragusin, nonostante avessi offerto più soldi. Davanti a questi fatti non puoi combattere. Poi mi rompe sentirmi dire che sono un tuttologo e troppo presente. De Laurentiis fa l’imprenditore, non il prenditore. L’imprenditore si interessa della propria impresa, mio padre mi ha insegnato a conoscere tutti i costi di un preventivo di un film. Ho svolto tanti ruoli ed ho fatto poi il produttore ed il distributore di film e mi sono interessato di tantissimi aspetti, anche delle locandine. Quando uscì Vacanze di Natale, per 20 giorni lanciai l’idea insieme al distributore. Lo sto facendo anche con il film sullo scudetto del Napoli. Non mi si può dire che intervengo, voglio capire se ci sono dei problemi e trovare così le soluzioni più corrette. Io appartengo al mondo del fare, poi lascio spazio ai miei collaboratori. Quando sento dire che ho una società spoglia, dico che ho fior fior di collaboratori. Meluso è una persona di tutto rispetto e adorabile, trova tanti giocatori e sono farina del suo sacco. Avete detto che Lindstrom non poteva giocare ala destra, ma è un plus. Ho fatto preparare delle schede dove facciamo disperdere delle fregnacce dette da qualcuno”.

“L’anno prossimo De Laurentiis somiglierà a quello del post scudetto? Il presidente del futuro sarà quello dei 19 anni. Sono arrivato che non conoscevo il calcio, e i giocatori più importanti li ho portati io. Quando Gattuso non si sentiva bene, lo andrai a trovare a gennaio. Lo convinsi a subentrare ma non era d’accordo, e si accordò per giugno. Andai avanti fino ad allora, pur subendo il pareggio da Faraoni. Lo abbiamo preso lo stesso, e quando arrivò qua gli hanno dato addosso il primo anno nonostante il terzo posto. Una roba incomprensibile. Questa è una città complessa, dove bisogna avere l’umiltà di ascoltare tutti. Io penso di portare avanti quest’anno secondo la mia cultura del fare, sempre. Se non ci fossi io, lo stadio e il centro sportivo non si farebbero. Ci sono i miei soldi personali, non ho bisogno di finanziamenti, ma che le leggi non siano così restrittive per chi vuole investire”.

“Pensiero sulla Premier? Lo dico da 10 anni. L’Inghilterra è l’unica che fa un calcio che si vede ovunque, che permette alle famiglie di andare allo stadio. Noi non ne vogliamo sapere, perché i tifosi servono come voti ai politici. Quindi non gli vogliono negare l’accesso allo stadio e lo considerano terra franca. Il problema è azzerare la Melandri, che ha rovinato il cinema e il calcio. Dal 2016 in Germania non esiste il divieto di poter vendere ad una sola piattaforma il campionato, da noi invece c’è. Quindi devi creare dei bandi che portano minori introiti alle società. Noi abbiamo svenduto il campionato per i prossimi 5 anni a Dazn e Sky. Parlai con l’avvocato che ha fatto la stesura, perché i soldi avremmo anche potuto non vederli mai. La nostra lega è inesistente, poi dicono che è inesistente. Non siamo un’associazione di imprese. Non ho partecipato al discorso della Serie A a 18 squadre, il problema è quali squadre. Abbiamo una colonna a sinistra che lotta per i primi posti ed una che lotta per non retrocedere. Questo sottrae competitività, quindi dov’è la democraticità? Vogliamo copiare l’Nba? Si da la possibilità a tutti di crescere. Io dico di voler cambiare alcune regole su ammonizioni ed espulsioni ed ora iniziano a scriverle? Questo è un mondo rarefatto dove non esiste logica, è incancrenito. Per pulirlo bisogna tagliare le cose con l’accetta, ecco perché uno diventa propositivo. E se lo sei passa per un problema”.

“Che tipo di rapporto dovevo avere con Spalletti con quel vantaggio? Non ho mai trovato questi contrasti. Io facevo il presidente e lui l’allenatore. Non entro nel merito delle sue convenienze, ma per uno che mi viene a dire che vuole tornare a fare le sue cose, ma quando va ad allenare la Nazionale c’è una contraddizione. Se come dico io si è uscito da vincitore è una cosa umana, è la cosa che mi ha lenito ed edulcorato la decisione. L’errore è stato mio. La penale è in mano agli avvocati, per me i soldi non son un mezzo ma un fine”.

Garcia? Ho sentito dire che lui fosse bollito. Credo che sia stato il miglior allenatore della Ligue 1 nel 2011 e miglior allenatore francese per 2 anni. Alla Roma fece bene con due secondi posti, con uno spogliatoio non semplice da gestire. Poi andò al Marsiglia dove fece una finale di Europa League. Ne seguì una semifinale di Champions League con il Lione. Cosa avrei dovuto fare quando in quella sede di Capodimonte mi disse di non aver visto le partite del Napoli… pensai fosse un gioco. Quando vidi che voleva andare avanti per un suo percorso capii. Spalletti integrò subito i nuovi, lui non l’ha fatto. Se io lo avessi subito mandato a casa, voi e la piazza avreste fatto la rivoluzione. Se io avessi portato Mazzarri come dottor tuttofare mi avreste preso per pazzo. Ho cercato di dargli delle opportunità, parlandoci. Quando ha ascoltato, come a Lecce, ha vinto 4-0. Quando mi sono allontanato faceva delle cose discutibili. L’ho mandato via perché scesi nello spogliatoio, dissi che stava sbagliando e mi rispose di lasciarlo fare. Uno così o lo mandi a quel paese o stai zitto. Poi nell’intervallo tornai e dissi se voleva davvero farsi mandare via, e alla fine perdemmo. A fine partita lo mandai a quel paese. L’Empoli è sempre una squadra sorprendente, perché ha un ottimo vivaio e un’ottima società”. “Mazzarri ha l’umiltà di capire. Io gli chiesi di ripetere il gioco di Spalletti, però è un errore perché poi si diventa prevedibili. Kvara più centrale è un’altra cosa. Quindi bisogna pensare alla difesa e al centrocampo. Per chi deve fare la partita diventa diverso”.

“Che messaggio vogliamo dare alla conferenza? Dopo Monza dissi che la colpa era mia e che avrei spiegato i problemi. Ho spiegato anche che la scelta di Garcia non era sbagliata. Tutto ciò premesso che io voglio vincere più possibile. Il discorso è che noi combattiamo in un contesto sbagliato con modifiche da fare, ma siamo gli unici in Italia con un bilancio in attivo dove ci sono squadre molto indebitate. Noi ce la mettiamo tutta, ma fatturiamo il 50% di quanto fatturano Juventus e Milan, dobbiamo essere perfetti e non sbagliare. Quando poi in lega sento parlare di squadre femminili per un’ora, penso che i conti non vengano fatti. Questo mi contrappone con molti. Tranne me, Lotito e la proprietà della Fiorentina, o Percassi e Setti, dove sono i proprietari veri? Noi siamo in un consiglio di Lega dove c’è l’Empoli, l’Atalanta, il Milan e il Verona. Loro prendono le decisioni per tutti. Questo fa comodo a Lotito”.

“Perché si è aspettato a novembre per l’esonero di Garcia viste le avvisaglie della preparazione? Esonerare è sempre doloroso. Ho fatto a Rongoni la testa grande parlandogli di Sinatti. Garcia col fare di francese mi disse di voler portare via Sinatti. Lui litigò con Rongoni perché non voleva stargli sotto e lo mandammo via. Dissi al tecnico che sarebbe andato via o l’uno o l’altro. Ci ho pensato più volte all’esonero, e pensai che forse Garcia aveva terminato. Poi diceste che gli avevo tolto potere. Oggi un giocatore è una macchina da guerra che deve fatturare per sé stesso. Il sogno di fatturare quei soldi cresce e decresce. Bisogna dire che forse Garcia doveva cambiare. Quindi Rongoni me lo sono chiamato e gli dissi di non dover lavorare sulla forza, gli ho tenuto i preparatori di Spalletti e di farsi dire cosa doveva fare”.

“Il futuro di Kvaratskhelia? Ho parlato con il suo management tre mesi fa, e ci riunimmo nella nostra sala. Loro mi dissero di stare bene e che ne avremmo parlato a fine campionato”.

“Tra un anno e mezzo devo lasciare Castel Volturno. Ciò che mi ferisce di più è che da quando c’è stato il covid non sto quasi mai a Los Angeles. Quindi mi devo inventare delle serie televisive italiane per stare qua. Devo terminare nei prossimi mesi la progettazione e i costi del nuovo centro sportivo. Ho parlato con Manfredi dello stadio, e gli ho detto che o ci saremmo messi d’accordo in 120 giorni o me ne sarei andato. Visto che Afragola ha la ferrovia verso Bari e ci sarà la metro che arriverà lì, ho delle situazioni da valutare: lì o il litorale di Pozzuoli. Su una ci arriva la Circumvesuviana e poi li puoi portare con le navette. Il centro sportivo va preparato entro 24 mesi. Sullo stadio, se entro 120 giorni non avrò altre cose, andrò ad Afragola. Il problema è che le leggi si applicano per i nemici e si interpretano per gli amici. Immagina se Lotito e Galliani creassero un partito del calcio, che forza avrebbe? Forse si farebbero le cose o finirebbe tutto in una gran risata”.

“Superlega? Voi siete disattenti, non mi sono mai pronunciato a favore. Sono per la libertà del mercato. Se voi aveste visto il documentario sulla Fifa vi incazzereste. Se voi pensate che la Federcalcio prende 250mila euro dalla Uefa, se Ceferin chiede il terzo mandato, non dobbiamo lamentarci se qualcuno reagisce. È giusto che si interrompa il campionato a marzo con le varie competizioni per portare la Nazionale negli Usa? Non si potevano fare a Coverciano? Con Florentino parliamo, gli ho spiegato che l’idea della Superlega fosse sbagliata. Gli ho parlato di un campionato parallelo a quello Nazionale. Il campionato riflette e rispetta il tifo. Poi se la Champions si è invecchiata, si è pensato al campionato europeo, con 27 nazioni, dove stabilisci che le prime 5 di ogni anno partecipano, e delle altre 22 ne partecipa solo la prima. Hai tutti i martedì, mercoledì e giovedì per distribuire gli impegni. Non sono richieste delle tv. Io ho chiesto di fare l’ultima partita la domenica alle 18, perché i bambini devono andare a scuola. Il sabato si può fare l’ultima partita alle 23, perché la gente esce. Bisogna rifondare perché c’è gente che non sa fare”.

“Mazzarri può rimanere nella prossima stagione? È venuto da amico di famiglia. Ha capito che quando andò all’Inter fece un errore. Si parla di Napoli come una meta di passaggio… Io arrivo da Hollywood, e sono di passaggio? Amo Napoli, vorrei lasciare Roma per vivere qua. Quando vai al rione Sanità e vedi certe robe, pensi dove potresti trovarle. Amo Los Angeles, ma è un’altra cosa. Qui a Napoli come puoi sperare di saggiare tutto quello che ti offre. Poi sarà quel che sarà… Ora che c’è lui non vado a cercare un nuovo allenatore, poi c’è tempo. Ad aprile vedremo”.

“Non sarebbe stato più logico puntare ancora su Zielinski? Il rendimento di Piotr nelle ultime partite non è stato migliore. Uno che di estate mi dice che vuole restare. Non ce l’ho con lui, ma con il procuratore. Quando offro quei soldi e l’agente non vuole farti rimanere, ho una diversa considerazione non di te calciatore, ma se non si allena e non ci mette la forza. Traorè ha un riscatto importante, se non lo uso come faccio a capirlo? Ho dovuto fare un sacrificio per Demme, ho cercato di piazzarlo. Poi può avere delle minori capacità di altri, ma non dovete dimenticarvi che con Gattuso giocò al posto di Lobotka. Poi perse il posto perché si fece male, ma quando ha giocato è sempre stato un soldato”.

“Perché si è preso tutte le responsabilità? Io sono la società, è giusto che prenda tutto io, sia gli onori che gli oneri. Io potrei decidere diversamente. Vero che chiedo consigli, poi faccio come voglio. Molte volte hanno ragione e gliela do. Io ho fatto una riunione di 9 ore su un progetto. Non passo 9 ore a parlare di una partita. Ma se vanno prese delle decisioni le prendo”.

“Se non arrivasse il quarto posto, sarebbe un fallimento o un’opportunità? Lo scudetto, in una società non abituata a vincere, è un evento straordinario. Quando sono arrivato in campo ho parlato da subito di Europa. Qua invece che aspettare che la gente se ne va i cambi li devi fare tu. Io dico che per tornare vincenti ci vorranno 3 anni, ma mi impegnerò. Non è che perché non vado in Champions non finanzio la possibilità. Per vincere ci vuole l’impegno e battere 19 concorrenti”.

“Lei come ha pensato di migliorare questo gruppo? Dopo il successo dell’anno scorso ho pensato che non ci fosse bisogno di cambiare molto. Poi c’è bisogno che i nuovi facciano la loro maturazione. Chi conosceva Kim quando è arrivato? Quando è andato via poi sembrava il finimondo”.

“L’ambiente Napoli è poco tranquillo a causa sua? Io partecipo a tutte le mie società interessandomi. Se questo può essere il detonatore che, avendo frequentato il calcio come non lo interpreto io, che abbia personaggi in grandi club di spessore o di media, ma che poi hanno un miliardo di debiti, non lo tollererò mai. A lei non piace che il calcio sia diventata un’industria, ed io arrivo dalla fabbrica dei sogni. Interpreto il calcio come se fosse il sogno di tante persone che cercano riscatto. Poi magari sbaglio, ma i soldi sono miei. Forse farò un bello stadio e un bel centro sportivo. Io che vi ho portato in Europa per tutti questi anni senza imrogliare, mi aspettavo di dire che fossi pulito. Io do sempre seguito alla ragione, perché deve essere la via maestra. Io non farò mai un compromesso. Se io fossi il problema mi sarei già fatto da parte. Chi mi conosce non dice di me che ho un brutto carattere, ma che sono adorabile”.

“Perché non si è mosso subito per sostituire Kim? Ho incassato 42 milioni di euro e non 57. Sapevamo non sarebbe rimasto più di un anno. Giuntoli è un separato in casa da novembre. Poi ho pensato che per 4 milioni devo fare un danno ulteriore? E l’ho lasciato andare. Kim è stato preso durante l’estate, a gennaio non si trovano calciatori, poi chi ha il piede sinistro non può giocare a destra. Lui malvolentieri giocò a sinistra, e che lui faceva delle diagonali che aiutavano gli altri. Ovvio che ne devo cercare, ma non è una cosa semplice. La clausola di extracomunitari va tolta, perché non hai la libertà di prendere come vuoi. Non siamo per non fare le cose, avvaloro il tuo suggerimento e ci daremo da fare”.

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