Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha parlato nella conferenza stampa post vittoria nel match di semifinale di Supercoppa contro la Fiorentina. Ecco cosa ha dichiarato:
“Come nasce la conversione da parte sua di oggi?
I risultati sono figli di tante cose, come quando abbiamo perso delle partite che non meritavamo. A volte ci sono episodi, l’importante è crederci: oggi avevamo davanti una squadra molto forte, che gioca molto bene. Io avevo visto la gara all’andata, quando ancora non allenavo il Napoli: c’era qualche defezione e veramente li avevano messi in grande difficoltà. Ho cercato di capire qual era la miglior maniera di mettere in difficoltà la Fiorentina. Sono stato contento della risposta del gruppo.
È stata una scelta definitiva?
Mi piacerebbe, quando avrò i giocatori adatti, giocare col 4-3-3. Non era un bluff, ma vero: ai tempi del mio Napoli, se non riuscivamo a vincere, levavo un giocatore in difesa e facevo il 4-3-3. È sempre stato un modulo che mi è piaciuto, se ritroverò i giocatori giusti mi piacerebbe giocare come il Napoli di Spalletti. Oggi ne mancavano sei-sette di titolarissimi o contitolari come Lozano ed Elmas. Sono un allenatore che, dopo 23 anni di carriera, riesce a capire se in questo momento questa squadra può giocare ancora così.
Come sta Cajuste? Cosa ne pensa di Lobotka?
Se voi avete visto, in possesso Lobotka non ha cambiato il modo di giocare. Se vedevate era una specie di 3-3-3-1: Cajuste lo mettevo in mezzo a Kvara e Politano, dietro la prima punta, in modo che Lobotka potesse fare quello che fa di solito, il regista basso. Ha fatto una grande partita e si è trovato a suo agio perché era lui che doveva dare una mano. Cajuste ha fatto benino, l’ho visto anche nell’ultima gara in casa e in quel ruolo mi piace: io credo che lui dia tutto e siano crampi anche stavolta. L’altra volta ero convinto che sarebbe stato fermo un mese e invece era solo un crampo, credo e spero che sia lieve.
Kvarastkhelia è sembrato sacrificato stasera. Non crede?
Non so a cosa si riferisca, se guarda con Spalletti faceva gli stessi movimenti a livello difensivo. Nel 3-4-3 le tre punte fanno la stessa cosa che fanno nel 4-3-3: ha dato una mano come faceva l’anno scorso con le grandi squadre. Ma più o meno fa le stesse cose, anzi nel secondo tempo l’ho messo più vicino a Simeone, ma questi meccanismi si vedono poco perché la Fiorentina gioca a uomo.
Quanto può essere importante Zerbin? Come sta Mazzocchi?
Mazzocchi forse era stanco, mi pare non abbia avuto grandi cose. Per quanto riguarda Zerbin, a volte si cercano giocatori all’estero e si sottovalutano quelli che si hanno in casa: ha qualità e gamba, ha intelligenza, deve avere più risolutezza quando è in zona decisiva. Ma per me è un talento, sono contento perché è un giocatore moderno, rientra ed è tatticamente intelligente: se continua così avrà un grande futuro, specie se migliorerà nelle cose in cui deve migliorare.
A cosa si deve questa vittoria?
I ragazzi ci hanno creduto, sono stati attenti tatticamente e abbiamo fatto bene con chi avevamo a disposizione. Sono stati bravi a levare le fonti di gioco principali della Fiorentina e fare un buon calcio nel secondo tempo quando loro sono calati sul pressing”.