CdS – Per Gattuso troppi errori per lo scudetto

Il Napoli stravince a Cagliari per 4 a 1 ma Gattuso è critico e sottolinea che purtroppo i tanti errori commessi dal Napoli non la rendono una squadra pronta allo scudetto. Ecco infatti cosa scrive Il Corriere dello Sport:

La vittoria delle riflessioni. Di una certa stizza che Gattuso non nasconde nonostante il Napoli abbia inaugurato il nuovo anno con un perentorio 4-1. «Non puoi arrivare facile negli ultimi venti -venticinque metri e poi non mettere cattiveria: giochiamo bene ma dobbiamo essere più cattivi e avvelenati nella finalizzazione». Il famoso veleno tanto invocato già nel 2020: «Sul gol del Cagliari non ne parliamo proprio: sembravamo una banda di ragazzini con la paura di mettere il piede». Insomma, in campo Rino vuole il fuoco. Da tutti. Fermo restando un po’ di acqua sulla brace del caso-Osimhen: «Sa che ha sbagliato, ha chiesto scusa e ora deve cuocere nel suo brodo. La società, poi, farà delle cose…». Cioè: lo multerà.

ZIELO IL DANZATORE. E allora, il ritorno alla vittoria e la conferma dei vecchi difetti. «Bisogna finalizzare con maggiore incisività: siamo la squadra che crea più occasioni in Serie A e che concede meno, cioè siamo primi in tutte e due le classiche, ma questi dati devono farci riflettere: non puoi arrivare venti volte in zona gol e giocare senza veleno. Dieci palle -gol sono tante, in pochi le creano, ma se Zielinski non l’ avesse messa a posto allora sarebbe stato diverso. Ci saremmo presi a martellate in mezzo alle gambe». A proposito di Piotr: ieri ha ricamato due giocate di rara bellezza, un missile e una poesia di calcio. «I gol che fa lui, da calciatore io li sognavo e basta». Ride, Gattuso. Giustamente, considerando quello che Zielo sta cominciando a dare con una certa costanza: «Lui danza sul pallone, fa cose incredibili e sterzate assurde: è completo e ha tutto per diventare un grandissimo giocatore. Gli manca un po’ di cattiveria negli ultimi venti metri, ma se giochiamo con la mezzapunta è perché in quella zona lui può fare molto bene».

SCUDETTO? NI. Anche la squadra è parsa in netta ripresa dopo le pessime prestazioni con la Lazio e il Torino. «Noi da scudetto?». Beh, con quel potenziale e alla luce delle assenze di Mertens, Osimhen e Koulibaly viene spesso da chiederselo. «Non dobbiamo pensarci. E non è per ché non voglio alzare l’ asticella: il fatto è che abbiamo tanti pregi ma anche molti difetti. Dobbiamo fare di più». Ad esempio: «Siamo molto tecnici ma abbiamo poca cattiveria. Esprimiamo un calcio anomalo in Italia, di palleggio, qualcosa di diverso, ma serve continuità: non si può giocare soltanto di fioretto».

OCCHIO, OSI. Le assenze, dicevamo, hanno inciso. «Le ultime «I gol che fa Zielinski io da calciatore me li sognavo. Osi? Ci parlerò con calma» tre sono state al di sotto, siamo arrivati cotti e senza giocatori importanti: Osimhen ci stava dando soluzioni nuove, proprio come Mertens». A proposito di Osi: «Lippi, il mio maestro, diceva che quando sbagliavo dovevo bollire nel mio brodo: lui, ora, deve fare altrettanto. Ha commesso un errore, un’ ingenuità e ha chiesto scusa, ma ho sbagliato anche io a dargli l’ autorizzazione ad andare in Nigeria. Quando lo vedrò, gli parlerò». E la multa? «Se ne occuperà la società. Per noi è un patrimonio, bisogna fargli capire che ha sbagliato. Lo conosco bene, è un ragazzo che si fa voler bene: dovrà farsi perdonare aiutando la squadra».

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