Sfida fra titani

Napoli-Lazio ovvero Spalletti contro Sarri: due allenatori intelligenti, studiosi, stakanovisti. Il Comandante che voleva conquistare il palazzo è tornato nella città che lo ha consacrato come allenatore, permettendogli di conquistare palcoscenici importanti, differenti dalla figura che si era creato quando giunse all’ombra del Vesuvio. Ancora oggi ci sono, a dire il vero, diversi affezionati che, nonostante tutto, mantengono un’idea positiva del proprio ex.

Attualmente in panchina c’è chi ha saputo sostituirlo degnamente, concretizzando probabilmente ciò che il suo predecessore aveva costruito. I 91 punti gridano ancora vendetta. Al Maradona, questa sera, sono entrate in campo due squadre che hanno interpretato il loro modo di giocare, con Sarri capace di fare qualcosa in più: nei primi sessanta minuti gli azzurri sono stati imbrigliati in maniera impeccabile e maniacale dai biancocelesti, fino addirittura a passare in vantaggio con un super gol di Vecino che ha gelato i 50.000 tifosi arrivati al seguito. La bravura dei laziali si è palesata subito, rendendo imprevedibile una gara dal sapore particolare. Dalla difesa rimaneggiata con Patric e Romagnoli centrali alla punta solitaria Immobile hanno costruito la vittoria attraverso un gioco corale, creando una corazzata imbattibile.

Nonostante Spalletti avesse provato di tutto per pareggiarla, spingendo sull’acceleratore con l’ingresso dei centrocampisti offensivi e di ulteriori attaccanti, sembrava stregata la porta e più di tutti gli azzurri che non sono mai apparsi veramente in partita. Uno stop è lecito, può capitare, ora il vantaggio potrebbe ridursi ma, al contempo, la voglia di vendetta deve palesarsi subito settimana prossima contro l’Atalanta, di nuovo al Maradona, reduce dalla prima sconfitta in stagione.

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