Si vince ma non si convince

Sono passati appena tre giorni da Inter-Napoli, eppure i fatti successi hanno reso le ultime ore interminabili, difficili da digerire, ma al contempo cosparse da una profonda solidarietà da parte di calciatori, allenatori e tifosi nei confronti di Koulibaly, vittima di cori razzisti da parte degli interisti. I napoletani hanno risposto ineccepibilmente oggi con il pienone post Natale allo stadio e con migliaia di maschere raffiguranti il volto del difensore. Un momento di grande emozione prima di una gara che di sensazioni ne ha lasciate parecchie. Gli strascichi di San Siro si sono palesati in questo freddo pomeriggio di fine dicembre, con la squadra mai veramente in partita e che ha permesso al Bologna di sfiorare un pareggio il quale, forse, avrebbe aperto altre crepe dopo un periodo non proprio esaltante degli azzurri, sia dal punto di vista del gioco che della testa.

Le note positive sono i tre punti, il ritorno al gol di Mertens (fondamentale per la vittoria) e Milik, il migliore in campo, che ha regalato una doppietta e giocate di sacrificio ai compagni. Il periodo di forma mentale e fisica, per fortuna, continua a gonfie vele. Un’importante traguardo è quello di essere arrivato, con queste due reti, in doppia cifra senza tirare nemmeno un rigore. Numeri importanti, ma soprattutto pesanti considerando quanto abbia inciso sui risultati finali. Un centravanti puro di cui ci si può fidare senza alcun ombra di dubbio, bravo a trasformare la nuvola di scetticismo in convinzione e continuità. Ancelotti, però, non può essere affatto soddisfatto della prestazione, che è stata deficitaria sia come approccio che come concentrazione. Due volte si è andati in vantaggio e due volte la squadra romagnola ha recuperato lo svantaggio su palla da fermo, con gli azzurri impassibili sugli stacchi aerei.

C’è tanto da lavorare perché sembra un Napoli lontano, in toto, da quello visto e ammirato in Champions. Peccato, inoltre, dover fare quasi sicuramente a meno di Insigne, Koulibaly e Allan (ammonito oggi) contro la Lazio alla prima del ritorno in campionato. Tre assenze che peseranno in una sfida del genere. Ci si può appigliare alla mera speranza del ricorso contro le due squalifiche, anche se sembra difficilissimo vedere una riduzione perché entrambi prima che espulsi, erano già diffidati. Probabilmente la pausa di gennaio è arrivata nel momento migliore, affinché l’ex Milan possa riordinare le idee e far capire ai suoi ragazzi gli errori maturati soprattutto nell’ultimo mese, quello delle involuzioni e delle delusioni.

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