CorSport: “Mertens o Milik? C’è un favorito nella mente di Ancelotti”

Dries c’ è. Con il Psg dovrebbe esserci dall’ inizio, con Ancelotti non si può mai sapere fino all’ ultimo istante utile a cambiare la formazione, però l’ idea relativa al toto -formazione circolata ieri è proprio la seguente: un attacco con Insigne a girare intorno a Martens. E se oggi al Parco dei Principi l’ indiscrezione si tramuterà in realtà, per il pittore fiammingo del gol sarà l’ esordio in Champions dal primo minuto. Già: finora, e dunque con la Stella Rossa a Belgrado e poi con il Liverpool al San Paolo, è toccato a Milik recitare il ruolo del titolare, ma ormai il Mondiale è lontanissimo e le tossine le ha portate via l’ autunno. Dries è tornato: e dunque c’ è.

MODELLO REDS. E allora, la prima di Mertens: non in senso stretto, perché Carletto lo ha spedito in campo sia la prima sia la seconda volta internazionale del Napoli, ma comunque oggi con il Psg l’ attacco dovrebbe presentare il capocannoniere delle due precedenti stagioni azzurre sin dal fischio d’ inizio. Con la speranza che i risultati siano immediatamente quelli ammirati e applauditi nella mezzoretta finale giocata con i Reds: la traversa di testa su cross di Mario verso la gloria (assist -gol a Insigne) e altre giocate interessantissime che lasciavano presagire una certa condizione. La riconquista di una forma psicofisica smarrita in Russia, dopo due annate splendide e allo stesso tempo estenuanti con Sarri.

LA SCALATA. Sì, la storia è stata proprio questa: Dries torna per ultimo dalle vacanze post Mondiale, essendo arrivato in fondo, e concorda con Ance lotti una gestione molto accorta della parte iniziale della sua stagione: tant’ è che la prima da titolare la gioca con la Fiorentina, alla quarta di campionato. Dall’ epoca, una scalata graduale: a sprazzi con la Viola, molto bene con il Torino e via via una corsa culminata nella notte di Champions con il Liverpool. Segnali molto positivi confermati anche con il Belgio, nel corso della sosta, dove ha prima giocato la migliore partita dell’ era Martinez con la Svizzera – parole del ct – e poi concluso la parentesi Nazionale con uno splendido gol con l’ Olanda. In coda, la sfida di sabato con l’ Udinese: tanta qualità e il 2-0 su rigore. mentale, inutile girarci intorno, sia sotto il profilo del gioco, considerando l’ intesa con Insigne e Callejon e soprattutto l’ imprevedibilità, sia sotto il profilo realizzativo: se fino a questo momento al bel Napoli di Carletto è mancato un quid, beh, è di certo un partner d’ Insigne ispirato più o meno quanto lui. L’ occasione della continuità, comunque, sarà sul piatto sin da oggi, giorno di una sfida bella, stimolante e anche molto importante per le sorti europee della squadra: gli azzurri, infatti, comandano il gruppo con 4 punti davanti a Liverpool e Psg, indietro di un passo, e ciò significa che un risultato positivo porterebbe una ventata di meraviglioso ottimismo sulle chance di qualificazione al prossimo turno. Un quadro niente male. Magari perfetto, con il tocco del pittore fiammingo del gol.

Fonte: Corriere dello Sport

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