Nessun rimpianto

Dopo il Chelsea che battette il Napoli agli ottavi di Champions cinque anni fa vincendo poi la Coppa dalle grandi orecchie, anche il Real ha rispettato – ormai – la tradizione portando la “duodecima” nuovamente a Madrid. Proviamo, attraverso la netta vittoria dei blancos sulla Juve, a tirare un’ulteriore somma della stagione azzurra.
È vero che sei gol subiti sono stati tanti, ma è anche vero che il capitano Hamsik e company sono riusciti a non sfigurare né all’andata né al ritorno, nonostante l’abisso tecnico ed economico che intercorre fra i due club. Storica la rete segnata dal napoletano Insigne, altrettanto bella quella di Mertens che fece quasi sperare i tifosi.

Molti hanno infierito dopo le due sconfitte affermando che Sarri avrebbe dovuto preparare meglio le partite, che gli azzurri non scesero in campo con personalità. Queste tesi – condivisibili o meno – sono state comunque confutate dagli stessi galacticos ieri sera, quando è andata in scena una delle disfatte più brutte per i bianconeri. Quattro gol presi, tre solo nel secondo tempo con una squadra che ha battuto subito la fiacca, con Higuaìn e Dybala con la testa già in Argentina.
De Laurentiis, probabilmente, è stato il primo a fare un ‘mea culpa’ dopo le dichiarazioni lasciate al Bernabeu, in cui si mostrò palesemente deluso dall’allenatore e la squadra.

Di fronte a degli alieni, però, devi solo lottare con la consapevolezza di stare mille passi indietro. Cristiano Ronaldo, fermato più volte sulla fascia sinistra efficacemente (zero gol in 180 minuti: un dato clamoroso vedendo le statistiche del portoghese) porterà anche quest’anno a casa l’ennesimo pallone d’oro, spodestando sia Messi che Buffon, ex papabile vincitore in caso di Champions.
I zero titoli di quest’anno, dunque, sembrano diversi da quelli del passato. C’è una consapevolezza maggiore, una maturità che pare gli azzurri stiamo acquisendo. Partite come quelle degli ottavi si vivono poche volte all’ombra del Vesuvio, ma restano comunque nella storia. Sarri è riuscito nell’impresa di far giocare gli azzurri – più o meno – come ci avevano abituato, facendo la partita. E sì, i napoletani si sono egualmente divertiti, orgogliosi di un gruppo di ragazzi che finalmente ha capito che con l’entusiasmo anche un miracolo si potrà trasformare in realtà. La Juve è e sarà ancora il temibile avversario da battere, le premesse però sembrano esserci.

Insomma, una stagione di alti e qualche basso, con rimpianti sì per il campionato ma nessuno per la Champions.

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