E non chiamatelo più “promessa”…

È evidente che ogni calciatore ha nel proprio DNA un modo di giocare che difficilmente potrà adattarsi ad altri ruoli. Si cresce con la voglia di aiutare a tutti costi la propria squadra, ma con la consapevolezza di non poter dare il massimo se non utilizzato come si desidererebbe.

Quando si è giovani spesso si affibbia la parola “promessa“, che è più speranza che una certezza nel calcio di oggi. Ogni promessa deve però avere intorno a sé un ambiente che crede in lui, con una fiducia tale che gli permette di crescere con le giuste pressioni.

Un anno fa all’ombra del Vesuvio giungeva un centrocampista che in un’altra realtà era riuscito a dire la sua, iniziando a far gola a club più importanti. Jorge Luiz Frello o meglio conosciuto come Jorginho è uno di quei giocatori che in 12 mesi ha vissuto un cambiamento radicale: da bozzolo si è trasformato in una bellissima farfalla, che ha conquistato finalmente la platea partenopea, non convinta fino a quel momento delle capacità dell’italo-brasiliano.

Attraverso Sarri, ma soprattutto grazie al modulo utilizzato dall’ex Empoli, ha potuto mettere in mostra le sue doti, un vero faro per il centrocampo napoletano il quale ha impressionato in particolar modo per la capacità dei passaggi riusciti, uno dei primi in Italia. Fa un lavoro completo, riuscendo a ricoprire con la sua duttilità ogni ruolo del centrocampo, aiutando così i compagni anche in fase difensiva.

Nonostante il fisico gracile, ha dimostrato inoltre di essere un vero lottatore, tanto che fu soprannominato “O Piranha” per il grande agonismo messo in campo ad ogni partita. Può essere considerato, nel suo piccolo, un grande acquisto ritrovato ricevendo sotto l’albero di Natale uno dei regali più belli per chi fa questo lavoro: il rinnovo del contratto fino al 2020, per premiarlo della bella stagione condotta finora.

L’anno prossimo sarà fondamentale anche sotto altri punti di vista, per esempio con una chiamata in Nazionale che sogna ormai da un po’ di tempo. Conte lo ha visionato attentamente da inizio campionato e chissà se anche per lui ci sarà la possibilità di vivere le emozioni degli Europei.

Per il momento la sua attenzione è dedicata soltanto al Napoli, con una seconda parte di stagione che ha ancora tanto da dire.

No, non chiamatelo più promessa.

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