Giovanni Di Lorenzo, una vita da terzino

Nel calcio di campioni se ne ricordano tanti. I primi che verranno in mente, probabilmente sono trequartisti, quelli nati col dono, che fanno sognare la gente. C’è chi preferisce gli attaccanti che segnano a manetta, le ali che corrono all’impazzata, quei centrocampisti che la risolvono con una sassata. Qualcun altro preferirà i difensori centrali, ruvidi e cattivi, o ancora i portieri, quelli che i gol non li fanno prendere. I “nerd” preferiscono gli allenatori, membri societari. In tutto questo, pochissimi si ricordano dei mediani… ancor meno dei terzini. Quelli che vengono accusati di ogni male dopo una sconfitta, anche se gli attaccanti sbagliano gol, i difensori la marcatura, i portieri l’uscita.

Nascere “meno dotato” non è facile, bisogna impegnarsi il doppio, sudare più degli altri. Quel che non salta subito all’occhio, è che anche “gli ultimi del calcio” hanno le loro qualità come intelligenza tattica, impegno, tanta, tanta corsa… Quel che fa sì che qualcuno li porti nel cuore. Parliamo dei più romantici, di chi con poco è riuscito a costruire tanti piccoli successi, i piccoli eroi di tutti i giorni, di cui pochissimi ricordano il nome, ma che tanto bene portano a chi ne può giovare.

Giovanni Di Lorenzo è uno di questi. In carriera ha dovuto sudare più degli altri per poter arrivare nei migliori palcoscenici. Ora però li ha raggiunti, e anche qua si contraddistingue per il grande impegno, la tenacia, e la voglia di dare sempre il massimo. Anche togliendosi qualche sfizio. Non mancano infatti gol, assist e cavalcate poderose. Non a caso, ha iniziato a giocare come attaccante, tanto da guadagnarsi il soprannome di Batigol, per poi venir collocato nel ruolo di terzino.

Il suo percorso è iniziato in quei palcoscenici in cui in pochi passano a guardare una partita per scoprire un nuovo talento. D’altronde, un motivo per cui un ragazzo finisce a giocare nelle serie minori, e non in A, come quelli veramente forti, deve esserci… o forse no? Si inizia a giocare per la Reggina, poi prestito al Cuneo, ritorno alla Reggina, qualche buona prestazione, ma l’impressione è che il livello sia quello di un buon calciatore per le categorie inferiori. È proprio in questo momento che la sua carriera prende il decollo. Ad acquistarlo è infatti la squadra di calcio di Matera, la città più resiliente d’Italia. Lì dove le debolezze sono diventate un punto di forza. Quest’aria farà benissimo a Di Lorenzo. In due stagioni diventa uno dei migliori terzini della categoria, attirando su di sé le attenzioni dell’Empoli, tornando così in Serie B.

L’ascesa è inarrestabile, quell’Empoli domina il campionato cadetto, tornando in Serie A. I nomi che risaltano però sono altri, come quello di Ciccio Caputo, Hamed Junior Traorè, Ismaël Bennacer, Rade Krunić, Miha Zajc. Giocatori che risaltano più facilmente per il loro ruolo. Non figura il nome di Giovanni Di Lorenzo – terzino operaio proveniente dalla Serie C – tra i calciatori di livello di questa squadra. Ma la massima serie andrà a giocarsela anche lui, a 25 anni, quando nessuno ti osserva. Infatti, se arrivi in Serie A dopo aver compiuto 25 anni, è perché sei scarso… Forse sarebbe il caso di essere meno superficiali nelle proprie valutazioni. Di Lorenzo ormai ha spiccato il volo, ha lavorato e sudato tantissimo per quel palcoscenico, è proprio il caso di lasciarselo sfuggire?

Una stagione da sogno, coronata da 5 gol. Uno di questi realizzato proprio al Napoli, in una serata dove la vittoria contro un Empoli che sembrava destinato a lottare fino all’ultimo per la salvezza era data per scontata. Però, il calcio non è una scienza esatta, e nessuna partita è decisa prima del triplice fischio. I toscani vinceranno per 2-1, con gol vittoria realizzato proprio da quello che diventerà il terzino dei partenopei. Sembra la punizione che patisce chi prende sottogamba una partita, punito da un calciatore che fa dell’impegno e del non mollare mai il suo motto. L’Empoli retrocederà, ma arriverà la firma con il Napoli. Ora i palcoscenici diventano quelli grandi: lottare per l’Europa, giocare contro le migliori squadre internazionali, e avere maggior visibilità per indossare la maglia della Nazionale.

La prima partita internazionale è contro il peggior avversario possibile: il Liverpool. Squadra campione d’Europa in carica e dal passo inarrestabile in Premier League. Quel match, che poteva finire con una sonora batosta, si concluse con una vittoria pazzesca del Napoli, un 2-0 meritatissimo. Tra i migliori in campo, c’è quel ragazzo che giocava nelle serie minori fino ad un paio di anni prima. Una partita di altissimo spessore la sua, giocata come sempre con impegno e dedizione. Un piccolo inciso: primo gol col Napoli all’Allianz Stadium contro la Juventus.

La sfida di ritorno è molto diversa. I Reds appaiono strafavoriti, contro un Napoli allo sfascio. Anche stavolta però, i partenopei sapranno ribaltare il pronostico, con una partita quasi eroica. Ed è proprio in questo match che Di Lorenzo confeziona un assist da capogiro per il gol di Dries Mertens. Così ci siamo tolti anche lo sfizio di finire in copertina. Un altro inciso: tra le due partite ha avuto il tempo di debuttare in Nazionale.

Un sogno che sembrava irraggiungibile fino a qualche tempo fa. Non per chi come Giovanni, col duro lavoro, si è portato in alto. E non finisce qui. Il 17 giugno 2020, arriverà il primo trofeo: la Coppa Italia. L’ennesimo traguardo raggiunto. Chi ci avrebbe mai pensato a tutto ciò? Sembra di assistere ad un film, non alla carriera di un calciatore.

La nuova stagione non sarà semplicissima per Di Lorenzo, poiché verrà schierato ininterrottamente, senza nemmeno il tempo di rifiatare. Arriveranno così gli errori, le critiche, i giudizi più superficiali, tanto da diventare un capro espiatorio. Ed è qui che si scopre qual è il peso di essere un terzino, ovvero, la vittima sacrificale in caso di qualsivoglia sconfitta. Sorge però spontanea una domanda: può mai essere colpa di un singolo giocatore un periodo negativo? Il momento è quasi proibitivo per giocare a calcio: partite ogni 3 giorni, nemmeno il tempo di rifiatare, oltre ad un alone di negatività che talvolta circonda la squadra. Può davvero essere sempre colpa di Di Lorenzo?

Ciò che non è mai mancato da lui è l’impegno, la dedizione, il tentarci sempre, anche nelle situazioni più difficili. Non a caso, le prestazioni pian piano miglioreranno, torneranno anche i gol e gli assist. Il finale di stagione è di buon livello e gli permetterà di guadagnarsi un posto per gli Europei. Un altro sogno coronato, ora il terzino potrà rappresentare l’Italia in una competizione internazionale. Non parte con i gradi del titolare. Però, dovrà prender parte a partita in corso contro la Turchia, prima gara del torneo, a causa di un infortunio del titolare Alessandro Florenzi. L’impatto è ovviamente di buonissimo livello. Giocherà anche contro la Svizzera, dove confermerà ancora una volta di essere in continua ascesa e che la sua dedizione lo possono portare ovunque.

La partita con l’Austria è forse la più fedele rappresentazione di ciò che è Giovanni Di Lorenzo: impegno, corsa, sacrificio. È una sfida molto difficile, ma lui saprà dare anche in questa occasione il 101%. E se il Var lo salverà da una possibile gogna pubblica in occasione del gol annullato agli austriaci, è durante il secondo tempo supplementare che viene fuori il suo carattere. Minuto 109’, quel momento in cui sono tutti stanchi e giocano con le forze residue. È allora che Di Lorenzo si toglie uno sfizio, iniziando a correre e correre, spaccando in due gli avversari. Tutti si alzano dal divano sperando di poter urlare a più non posso davanti a un gol magnifico, quel tiro però finisce a lato. Sarebbe stata l’apoteosi un gol simile.

Resta però l’impegno, e soprattutto l’averci provato. Perché, come canta Ligabue: “anni di fatica, botte e vinci casomai i Mondiali”. Ora come ora l’augurio è quello di vincere gli Europei, però, visti i riscontri della carriera di Di Lorenzo, è lecito sognare di scendere in campo al prossimo Mondiale, e magari vincerlo. Non è un mediano, è un terzino, ruolo ancora più dimenticato e messo da parte, il ruolo di Giovanni Di Lorenzo, un calciatore che ha vissuto, vive e vivrà una vita da terzino. Un eroe di tutti i giorni, che passo dopo passo ha costruito il suo successo. Uno che finché ce ne ha sta lì.

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