ADL sulla questione stadio: “Serve un confronto intelligente per favorire il pubblico, le Universiadi rallentano. Su Insigne…”

    Quante ipotesi suggestive in questi anni sono state lanciate dal presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis per risolvere la telenovela sul San Paolo: prima lo stadio a Casoria, a Melito, ad Afragola, a Caserta, a Bagnoli, poi prendere lo stadio in affitto o in alternativa anche la possibilità di ospitare il Napoli a Bari. Il suo sogno resta quello di costruire un impianto nuovo, magari con campo da gioco che si possa ritirare per far uscire nuove piattaforme dove si possano eseguire concerti senza rovinare l’erba, o magari con solo 30 mila comodissimi posti. Per ora resta il vecchio stadio di Fuorigrotta la casa del Napoli ed oggi De Laurentiis ne ha riparlato a margine del vertice sulle Universiadi. Le dichiarazioni rilasciare a Radio Marte non si sbilanciano sulla situazione: “Non è che ad ogni riunione decidiamo qualche cosa di nuovo. Insieme con il commissario delle Universiadi, alla Regione e al Comune stiamo verificando un cronoprogramma in modo da poter continuare a giocare al San Paolo e fornire per le Universiadi uno stadio all’altezza. Dovete smetterla di contrapporci al Comune. Noi facciamo parte del comitato attuativo sui lavori al San Paolo e garantiremo che non vengano chiusi interi settori durante la stagione. C’è un commissario straordinario, quello di prima non voleva prendere decisioni. Ora c’è un confronto intelligente per favorire il pubblico”.

    Il Comune parla di accordo vicino per una nuova convenzione, ADL resta cauto ma ammette: “Gli accordi con il Comune sono reali. Se ci sarà accordo, il problema sarà come far diventare il San Paolo più bello di come è oggi. Le Universiadi rallentano il nostro progetto di due anni fa, metteremo a disposizione 18 milioni per avvicinare le tribune al campo, perché gli stadi sono fatti per giocare a calcio ma non per fare atletica. Noi siamo corretti, sono quelli che fanno la politica che non sono corretti. Lo Stato è sempre stato assente. Ad Italia ’90 hanno rubato i soldi e hanno fatto gli stadi male. L’Italia deve essere in mano agli imprenditori, nessun politico ha mai capito l’Italia. Io in politica? Non ci penso nemmeno, per carità. Io sono nato per fare l’imprenditore”.

    Infine esprime il suo pensiero sulla partita di domani alla Dacia Arena di Udine nella quale non ci sarà Insigne, fermo per problemi fisici: “Lui soffrirà a non giocare, è uno attaccato alla maglia, vorrebbe farsi in mille per i tifosi. E’ il futuro capitano? Il Napoli ne ha tanti, Hamsik è quello istituzionale”.

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