Spiragli tattici Vol.5: Rivoluzione silenziosa

C’è da invidiare sinceramente chi, dall’alto dei recenti risultati del Napoli, si era esposto contro una squadra agli albori di un nuovo ciclo. Aspettare il lavoro del gruppo è arte complessa, ma senz’ombra di dubbio la più appagante e, soprattutto, la più seria.

Intanto, Ancelotti e le sue truppe vanno avanti per la propria strada, in un viatico che sa di “rivoluzione silenziosa” quanto profonda. Allo stadio Olimpico di Torino, infatti, il Napoli certifica la propria crescita, grazie alla nuova disposizione voluta dal tecnico ex Bayern.

20 minuti di applausi

L’approccio alla partita è, di certo, il migliore della stagione. Confermato il 4-4-2, reso ancor più offensivo dall’ingresso di Verdi per Zielinski, il Napoli è padrone totale.

Se il goal di Insigne al 3′ è fortunoso (arrivato dopo un rimpallo), quello di Verdi è la sintesi del nuovo corso: libertà totale di movimento. L’ex Bologna, in particolare, beneficia del nuovo ruolo (esterno sinistro), dove può scambiarsi di posizione con Insigne e trovarsi alla perfezione con Mertens.

Nell’azione del secondo goal, i tre attaccanti del Napoli si scambiano di posizione. Mertens va ad occupare il lato sinistro, Insigne rimane fuori area e Verdi attacca la profondità.

Ma la novità che più rende fiduciosi per il futuro è un’altra. Il pressing degli azzurri si sta perfezionando. Nei primi 20 minuti il Torino è in bambola. Aggredito dalla coppia Mertens-Insigne nella zona centrale e da Rog sul centrocampista in possesso, la squadra di Mazzarri è sempre imbrigliata.

Ecco la fase difensiva partenopea: Verdi è basso per aiutare Luperto, Rog aggredisce subito Baselli. Hamsik tiene la posizione. La linea dei 4 di centrocampo è compatta, così da non concedere spazi.

“Calma e gestiamo”

Dopo lo spettacolo e le due reti d’inizio partita, Ancelotti imprime il cambiamento.
“Calma e gestiamo” sono le parole catturate da Dazn durante il break di metà gara: vano snervarsi per dilagare; utile, al contrario, risparmiare energie e abbassare il baricentro.

A inizio secondo tempo, il Napoli comincia a chiudersi per poi ripartire. La squadra azzurra è stretta in 30 metri, mentre Koulibaly prende in consegna Zaza anche fuori dall’area.

E infatti, tranne l’occasione del rigore (errore individuale di Luperto su Berenguer), la fase difensiva è tranquilla. L’ingresso di Allan ha aiutato a stringere e serrare gli spazi tra i reparti, non permettendo gli inserimenti delle mezzeali avversarie.

Solidità

“Il 4-4-2 ci dà più solidità”, parole che mettono fine a qualsiasi dubbio tattico. La nuova identità si fonderà sul modulo che ha dato riscontri e migliorato lacune: Hamsik sta tornando sui suoi ritmi, mentre la difesa ha subito 1 solo goal nelle ultime 3 partite.

Il 4-4-2 che vuole Ancelotti è tutto in quest’azione: Insigne si abbassa per fornire un appoggio a Hysaj, Hamsik fa il contro-movimento e abbassa la difesa del Torino. Callejón è sulla linea del fallo laterale per allargare le maglie dei giocatori granata.

Durante la gara, infatti, i partenopei non sono mai stati letti dagli avversari. Insigne, soprattutto, ha galleggiato nella zona centrale tra centrocampo e attacco, assumendosi responsabilità, da vero punto di riferimento per i compagni.

Tappa numero uno

La prova che gli azzurri hanno offerto non è da sottovalutare. Ogni addetto ai lavori, stampa tutta, tifoseria e opinione pubblica ha sempre considerato questa squadra adatta solo al calcio offensivo di Sarri. E probabilmente era anche vero.

In totale controtendenza con il passato, le statistiche spiegano la nuova idea di calcio del Napoli. Meno possesso palla, più concretezza.

Ma se poi sotto un allenatore diverso, ma altrettanto bravo, si va oltre, mutando più volte mentalità, stabilità tattica e modo di giocare, i meriti dei calciatori vanno sottolineati.

E’ chiaro che nessuno, Ancelotti compreso, può sapere se il Napoli ha nelle corde il grande salto. Ma ci si può provare, ricordando il passato con caloroso affetto e salutando il futuro con forza. Con l’augurio che Torino sia solo la prima tappa di innumerevoli successi.

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