Parola chiave – TIMORE

Il Napoli vola in classifica e solo l’Inter prova a tenerle il passo. Le due squadre, scherzi del calendario, saranno proprio avversarie, al San Paolo nel prossimo turno. La vittoria sulla Roma dello scorso Sabato ha messo in evidenza un aspetto chiave da non sottovalutare per gli avversari che affrontano il Napoli. Lo ha ammesso senza remore anche se con un pizzico di rammarico il tecnico giallorosso Di Francesco, ovvero che la sua squadra ha affrontato il Napoli con troppo Timore reverenziale. Rispetto per l’avversario è fondamentale per non incappare in brutte figure ma quando subentra il timore si rischia ancora di più. Il Napoli si sta avvalendo di questo importante fattore che però non dovrà diventare al contrario un limite nel caso in cui ci possa essere un avversario “sfacciato” che, sentendosi battuto in partenza, provi a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
 La parola chiave scelta di questa settimana è quindi TIMORE, che andiamo ad analizzare come di consueto.
T come Trasferta. Ormai il Napoli gioca lontano da casa come se non lo fosse. È dall’Ottobre del 2016, in casa della Juve (1-2) che il Napoli, in campionato, non lascia l’intera posta agli avversari. Un Napoli che vince in trasferta ormai da Aprile, ben otto partite di fila e ha fatto salire a 18 le trasferte senza sconfitte che si dividono in 16 vittorie e soli due pareggi. Numeri da fenomeni.
I come Insigne. L’eroe dell’Olimpico, ma non solo. Lorenzo è leader indiscusso di questo Napoli e si è caricato di tante responsabilità senza mai venire meno al suo intento che è quello di dare tutto per questa maglia e portarla alla vittoria. Il gol contro la Roma è stato il centesimo della sua carriera da professionista, iniziata nei campetti di Lega Pro sette anni fa. Forse non ancora il più importante per lui. Quello lo vuole segnare a Maggio del prossimo anno.
M come Manchester. La trasferta inglese di Champions rappresenta una sfida dal fascino d’altri tempi. Due squadre che dominano i rispettivi campionati guidati da due tecnici che fanno del bel gioco la loro filosofia di vita. Guardiola con il suo gioco, grazie anche ai campioni del calibro di Messi, Xavi e Iniesta, tanto per citarne alcuni, ha dominato in Spagna e in Europa e punta a ripetersi in Inghilterra. Sarri inizia adesso, con campioni non del calibro di quelli catalani, ma pure sempre giocatori di grandi potenzialità. Per lui vincere sarà un traguardo ancora più avvincente. Martedì di sicuro ne vedremo delle belle.
O come Otto. Un numero che si ripete in questa giornata per gli azzurri. Otto sono le vittorie consecutive in avvio di questa stagione che valgono il primato a punteggio pieno. Otto sono anche le trasferte consecutive vittoriose per gli azzurri, cinque in questa stagione e tre della precedente. Otto i giorni che separano le due gare di campionato tra Roma e Inter. La prima archiviata con gli onori della cronaca e la seconda tutta da vivere sabato prossimo dopo aver smaltito le tossine di Manchester. Otto è anche il numero di maglia di quel giocatore che rappresenta in vero metronomo di questa squadra, Jorginho. Anche se asfissiato dalle marcature a uomo come quella di Naingolaan di Sabato, è riuscito comunque ad essere il giocatore con la migliore percentuale di passaggi riusciti.
R come Rivale. Cercavamo tutti l’anti-Juve…ma se invece servisse cercare l’anti-Napoli. Al momento, classifica alla mano, la squadra rivale degli azzurri sembra proprio l’Inter di Spalletti. Unica a provare a tenere il passo di Insigne e compagni e che sarà proprio la prossima avversaria per gli azzurri. La Lazio si è dimostrata bestia nera della Juventus e Inzaghi rimpiange ancora la scoppola casalinga presa contro il Napoli. Certo è che la Vecchia Signora non si darà per vinta, come ha già dimostrato due anni fa. Resta lei la rivale più accreditata, l’unica anti-Napoli.
E come Euforia. Un aspetto che va gestito è sicuramente l’euforia che ormai è salita oltre ogni valore di termometro. Temperatura altissima a Napoli, non solo per un Ottobre che sembra Giugno, ma soprattutto per la grande euforia che ormai serpeggia in ogni angolo della città. La gente ci crede così come ci crede la squadra ma i giocatori sono i primi pompieri e devono tenere i piedi ben saldati per terra. Mancano ancora trenta partite, come hanno ribadito Albiol e Insigne intervistati a fine gara. Giusto che i tifosi sognino e siano euforici per un momento tutto da vivere. Ma la squadra deve essere lasciata in pace e deve continuare a gestire la sua di euforia come sta facendo adesso, ovvero pensando a partita dopo partita e non lasciarsi troppo abbagliare dagli elogi che piovono quotidiani.
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