Zapata, il bomber dal pungiglione letale

    Fuori Higuain dentro Zapata: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Questa volta il Pipita in panchina e l’attaccante colombiano a guidare la manovra offensiva degli azzurri. Il gol arriva lo stesso: e che gol! Duvan in posizione di equilibrio precaria riesce a proteggere il pallone con il fisico e insacca con un destro potentissimo. Chapeau. Ennesima performance di tenacia e personalità quella del’ormai ex oggetto misterioso. Quarto centro in otto gare di campionato. Otto si fa per dire: il giovane colombiano è infatti più volte subentrato a partita in corso, risultando decisivo praticamente sempre.

    Concentrazione o tristezza che sia quella che gli si legge negli occhi poco importa. Lui è un bomber silenzioso: preferisce parlare con i piedi e lottare con il corpo. E se Gonzalo è leggermente affaticato, Benitez può dormire sogni tranquilli; ormai un asso nella manica, anzi, in panchina, ce l’ha eccome. Un asso che spesso diventa jolly e che consente alla squadra la “scalata” verso la vittoria. Insomma, Zapata anche stasera è stato decisivo. Letale e pungente come un’ape. Solo che a differenza di quest’ultima, quando punge, non perde il pungiglione ma diventa più forte ancora.

    Articolo precedenteNapoli-Parma, Benitez cambia le gerarchie
    Articolo successivoPagelle MN: tutti promossi, Zapata e Mertens brillano e incantano