Il momento che sta vivendo il calcio italiano non è certo di quelli più esaltanti. Da quando i campioni sudamericani, e stranieri in generale, avrebbero fatto carte false per approdare nel campionato italiano, oggi la serie A è diventata una sorta di satellite, di parcheggio, o addirittura un trampolino di “rilancio” per chi, negli altri campionati non ha trovato fortuna.
Colpa della crisi del nostro Paese, di politiche sbagliate e scelte discutibili. Oggi le socetà italiane, non possono permettersi di acquistare se nel mercato non ci sono i “saldi”. Dalla seta alla lana, dalle grandi boutique, ai piccoli magazzini, dal primato assoluto nel Rnaking Uefa, ad un affannosa lotta con il Portogallo, per mantenere la quarta posizione.
E poi ti devi sentire uno come Robben, che esclama: “La Roma gioca bene per essere un club italiano”, e gente come Torres, da anni la controfigura del campione del Mondo, e dell’acquisto pià caro della storia della Premier League, che arriva al Milan, per cercare una maglia da titolare, e un suo vecchio amico: il gol. Anche gli allenatori che in Italia ci hanno vinto, eppure parecchio ti fanno l’elemosina: per due anni consecutivi Mourinho, manda prima Wallace, nella sua Inter, ormai irriconoscibile dopo il suo addio, e poi Van Ginkel, al Milan, perchè nel suo Chelsea non avrebbero trovato spazio.
Per non parlare della serie A che da 3 anni cede all’ estero il suo capocannoniere: da Ibrahimovic a Immobile, passando per Cavani. La Juventus che arranca in Europa e fa la regina in campionato la Roma che chiude le partite in 20 minuti, e poi prende 7 gol dal Bayern Monaco. Oggi quindi si deve ripartire dalle fondamenta, e in Europa League, abbiamo tutto il dovere di farci rispettare. Oggi il Napoli, deve chiudere definitivamente (o quasi) il discorso qualificazione. L’Europa ci deride, è ora di prendersi la rivincita!
