Disfatta Champions, di chi è la colpa?

    Il risveglio stamane a Napoli è stato un po’ più amaro del solito; qualche tifoso probabilmente, questa mattina ha preso un caffè con un cucchiaino di zucchero in più. Già, le immagini di ieri sera sono ancora troppo nitide e le ferite ancora aperte: la delusione, inutile negarlo, è grande. I partonopei non sono quasi mai entrati nel vivo del gioco: poca intensità,  poche idee e una marea di distrazioni. Sul banco degli imputati questa volta ci sono nomi illustri, da Albiol (raramente si ricorda una prestazione così opaca del centrale spagnolo) a Callejon, da Maggio a Mertens, passando pure per Benitez. Coincidenze? Non esattamente, tuttora in molti si chiedono come mai il Napoli abbia cominciato il ritiro solo il 17 luglio, a circa un mese esatto dalla sfida di andata del preliminare di Champions, a differenza di molte altre squadre impegnate altresì in spareggi europei, ma già al lavoro molto prima; e soprattutto i tifosi si domandano come mai De Laurentiis non abbia regalato a Benitez opportuni rinforzi per affrontare al meglio il doppio impegno previsto.  A domande del genere è difficile dare una risposta, purtroppo la squadra ha mostrato di avere poca benzina nel serbatoio e meccanisimi di gioco tutt’altro che consolidati. Fortunatamente dalle cattive esperienze si impara, e probabilmente il Napoli dopo ieri sera lo sta facendo e continuerà a farlo, rispondendo presente nei prossimi impegni e mettendocela tutta per arrivare il più lontano possibile in campionato e in Europa League. Avanti Napoli, anche se hai scherzato col fuoco, ti sei solo scottato, mica bruciato!

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