Da Higuain a Koulibaly, ecco i fedelissimi di Benitez

Ci sono altri cinque elementi, insieme a Gargano, di cui Benitez non riesce a fare a meno e che hanno giocato quasi sempre. Sono Gonzalo Higuain, Josè Maria Callejon, Raul Albiol, Kalidou Koulibaly e Rafael Cabral. Due attaccanti e tre difensori tra cui il portiere. Il motivo è presto spiegato: in organico non esistono altre pedine nei loro ruoli con lo stesse caratteristiche tecniche, la stessa esperienza e la stessa personalità. Per dati anagrafici, fanno eccezione l’estremo difensore (ma su Rafael il Napoli punta ad occhi chiusi dopo la partenza di Reina) e Koulibay che ha fatto vedere in questo avvio di stagione di possedere i mezzi fisici per imporsi nel ruolo di centrale di difesa.

LA SPINA DORSALE. Rafael, Albiol e Higuain (con Gargano o Inler a centrocampo), formano la spina dorsale della squadra. E su quella Benitez innesta di volta in volta altre pedine. Portiere, centrale difensivo, centrocampista e attaccante. E’ chiaro che per un turn over efficace e produttivo occorra del tempo. Difficile mantenere gli automatismi quando si cambia tanto e si cambia tra l’altro con calciatori non ancora ambientatisi e non ancora al top della condizione. Così come è scontato che coloro che formano la spina dorsale della squadra non possano affrontare tanti impegni ravvicinati. Ma Benitez sta già pensando ai loro sostituti. Per Higuain si è cimentato con buoni risultati, Duvan Zapata. Al posto di Callejon, invece, riesce a districarsi Mertens, in attesa del migliore De Guzman. E se dovesse fermarsi Rafael, c’è Andujar. Il problema resta Albiol. Nessuno è in grado di dirigere la difesa come riesce lui. L’esperienza dell’ex Real è fondamentale per tutto il reparto. Ma ora il difensore non è al meglio e nel suo ruolo si sta scaldando Henrique. Intanto sta insegnando i trucchi del mestiere al giovane Koulibay.

LA SORSPRESA. La vera sorpresa tra gli onnipresenti è proprio il neo acquisto per la difesa. Kalidou Koulibaly, prelevato dal Genk e arrivato tra lo scetticismo generale, si è imposto per la calma nei disimpegni e per presenza al centro del reparto. Ma, pur commettendo alcuni errori di ingenuità ed accusando sbadataggini sulla scelta del tempo, Benitez ha insistito con lui perché ne intravede prospettive importanti ed anche perché in quel ruolo non ce n’è un altro attrettanto possente sul piano fisico e abile nel gioco aereo. Al suo attivo, già il primo gol in maglia azzurra.

Corriere dello Sport

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