E’ il giorno di Napoli-Juventus. Quella con i bianconeri è sempre la partita più attesa per la città partenopea, al di là di ogni discorso di classifica, ma stavolta gli azzurri ci arrivano con un’opportunità importantissima, probabilmente irripetibile: con una vittoria davanti al proprio pubblico possono mandare a -7 i bianconeri che, tra l’altro, poi avranno altri scontri diretti da giocare (contro Inter e Roma), mentre i partenopei li hanno già esauriti in questo girone d’andata, vincendo due volte a Roma e pareggiando con l’Inter. Discorsi però che stavolta non sembrano dare ulteriori pressioni – come accaduto negli ultimi incroci – ad una squadra che si presenta alla sfida con quattro lunghezze di vantaggio e che in ogni caso resterà davanti.
Nonostante questo scenario, l’avvicinamento alla sfida è stato più maturo, senza caricare la partita di particolari significati. Un atteggiamento diverso, per ambiente e squadra, di chi è consapevole che in ogni caso lotterà fino alla fine per lo Scudetto. Lo dicono del resto i numeri, a partire dal girone di ritorno record della scorsa stagione, un cammino da quasi 100 punti se consideriamo le ultime 38 partite degli azzurri, con l’ultima sconfitta che risale addirittura a febbraio. Il Napoli si presenta alla sfida per la prima volta con la miglior difesa (appena 9 gol subiti ed in Europa solo il City concede meno tiri degli azzurri) e, pur non avendo il miglior attacco (35 gol contro i 40 bianconeri), la fase offensiva della squadra di Sarri resta migliore in tutti gli indicatori, tranne in quello della concretizzazione delle occasioni create. Un biglietto da visita che dà maggiore consapevolezza ad una squadra che non ha l’esperienza ed il curriculum della Juventus di Allegri, ma che potrà trovare massima espressione grazie ad un gioco consolidato ed un San Paolo che in queste occasioni è sempre trascinante.
Fonte: Tuttomercatoweb.com
