ESCLUSIVA – Maldonado a MN: “Spalletti è come un padre per i calciatori. A Napoli in Serie C sembrava di giocare in Champions. Sullo scudetto…”

Ruben Maldonado, ex difensore paraguaiano che ha vestito la maglia del Napoli dal 2006 al 2008, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a MondoNapoli. Di seguito le sue dichiarazioni:

Ciao Ruben, un’impressione su questo Napoli di Spalletti primo in classifica? Sono molto contento per quello che sta facendo il Napoli quest’anno, ma non solo quest’anno. È tutto un altro Napoli rispetto al nostro, che dalla C tornava alla A, e che poi ha vinto la Coppa Italia, ha sempre lottato per lo scudetto e giocato in Champions League, quindi è importante che adesso sia in testa alla classifica. Lo scudetto sarebbe molto importante per questa città”.

Pensi che Luciano possa riuscire a vincere qualcosa con gli azzurri? Penso di sì, primo perché è in testa alla classifica, secondo perché ha tanta esperienza e una grande rosa a disposizione. Io aspetto così come tutta Napoli che si arrivi a vincere qualcosa di importante, sono passati tanti anni e adesso lo scudetto sarebbe il giusto “premio” per il popolo napoletano”.

Spalletti ti ha allenato a Venezia seppur per poco tempo. Cosa ti ha lasciato? È una grandissima persona, al di là del calcio, che sicuramente ti dà quella carica importante e quella tranquillità di cui un giocatore ha sempre bisogno. A volte ti parla come se lui fosse il padre e tu il figlio, non è scontato avere un allenatore così”.

Ti sei trovato meglio da terzino o da difensore centrale? Ho sempre detto che sono un difensore centrale, ruolo in cui mi sono sempre trovato a mio agio. Appena arrivato in Italia ho fatto il centrocampista davanti alla difesa, perché mister Oddo mi vedeva bene lì. Altre volte ho fatto il terzino destro e altre ancora il terzino sinistro, ma riuscivo a farlo perché ero molto giovane e non avevo problemi perché avevo una buona forza fisica. Se dovessi scegliere, direi sempre difensore centrale”.

Come valuti la difesa del Napoli? Peserà l’assenza di Koulibaly per la Coppa d’Africa? Sappiamo tutti che Koulibaly è un giocatore importantissimo che sta facendo molto bene e ha avuto anche offerte dai club più importanti d’Europa. La sua è sempre un’assenza importante per il Napoli ma spero che gli altri siano pronti a sostituirlo. La Coppa d’Africa creerà qualche problema al Napoli, non solo per quanto riguarda Koulibaly. Spero che comunque si riesca a fare bene per restare in vetta, aspettando che i giocatori tornino. Non dimentichiamo che c’è anche Osimhen, che sta giocando benissimo, e Anguissa…sono tutti giocatori molto importanti. Spero che quelli che avranno la possibilità di giocare siano pronti e preparati, mi riferisco a Mertens per esempio”.

Perché secondo te Manolas non è lo stesso giocatore visto a Roma? Per me continua ad essere forte, poi passano gli anni e uno non è più lo stesso di prima. Ho tanta fiducia in lui, che possa ritrovare il suo gioco e le prestazioni di Roma”.

“I tanti infortuni gli hanno precluso una grande carriera. Quanto è mancato il vero Ghoulam al Napoli? Tantissimo. Tutti conosciamo la sua classe e la sua qualità, il Napoli con lui in campo andava meglio ma il fatto che sia in testa alla classifica aiuterà anche Ghoulam. Sarà molto importante per lui ritrovare continuità”.

Hai conquistato la promozione in Serie B con il Napoli, poi in Serie A con Napoli e Chievo. Quanto ti ha aiutato nella tua carriera l’esperienza nelle categorie minori? Tanto. Poi a Napoli anche in B e C la gente e il tifo ti fanno sentire come in Champions League. Non sarò io a scoprire che il tifo napoletano è unico e ti dà una carica importante. Non ho avuto dubbi ad accettare l’offerta del Napoli (allora in Serie C, ndr). Sapevo che il club cercava quello che ha trovato in questi ultimi anni, cioè giocare in Champions e lottare per lo scudetto. Ho fatto bene ad andare a Napoli”.

“Un ricordo di Napoli e della promozione in A? Mi porto dietro tante cose. Tutte le volte che entravo allo stadio e vedevo quella gente non potrò mai dimenticarle. Sia in B che in C non si poteva camminare per il centro della città, le persone ti fermavano in continuazione per foto e autografi. Sono cose che non si dimenticano mai”.

Cosa si prova ad allenarsi con giocatori come Lavezzi, Hamsik, Paolo Cannavaro? Sono stati giocatori importanti e anche bandiere del Napoli, ad esempio Marek che è stato anche capocannoniere prima di Mertens, e Lavezzi che ha fatto cose importanti. Sono cose che porterò sempre con me; ho avuto l’opportunità in altri club di giocare con calciatori importanti, ma sapere di aver giocato con gente che per Napoli rappresenta tanto è qualcosa di bello”.

Dal 1999 al 2002 e dal 2002, dopo una breve parentesi a Cosenza, fino al 2006, Ruben ha vestito la maglia del Venezia, squadra a cui è rimasto molto legato: Riuscirà il Venezia a salvarsi? Spero di sì. All’esordio ha avuto subito il Napoli, ma di recente ha giocato una partita importante contro la Roma, dando un bel segnale sul fatto che voglia rimanere in Serie A. Vincere questo tipo di partite fa bene al Venezia”.

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