Un grande Napoli che, nonostante le assenze, riesce a mettere in difficoltà una super Atalanta allo stadio Diego Armando Maradona e che perde, ma a testa altissima. I neroazzurri sono una grande squadra e lo hanno dimostrato anche questa volta, giocando con grande personalità e vincendo uno scontro diretto che li inserisce definitivamente nella corsa scudetto e che porta il Napoli al terzo posto, a due lunghezze dal Milan capolista. Proviamo a riassumere il match in cinque punti:
- Mertens immortale. Ciro ‘l’immortale’, come il personaggio di Gomorra interpretato da Marco D’Amore. Nessun soprannome può essere più adatto per il folletto belga che, ancora una volta, è decisivo nel match. Viene chiamato in causa e lui risponde sempre presente, con quella classe che ne fanno uno dei calciatori leader di questa squadra. La rete, la quarta consecutiva, dimostra grande padronanza tecnica e grande freddezza e lucidità a tu per tu col portiere, ma la sponda per Zielinski sul gol dell’1-1 è di un’altra categoria.
- Zielinski, finalmente la continuità. Sono 3 le reti nelle ultime 4 gare per il polacco, condite da due assist nella gara di Sassuolo. Finalmente sembrerebbe aver trovato quella continuità di prestazioni che gli mancava da tempo ed i risultati si stanno vedendo, con un Napoli che gira diversamente e lui che è sempre nel vivo del gioco.
- Malcuit, che impatto! Il francese è stato lanciato da Spalletti da titolare un po’ a sorpresa, ma lui ha risposto con una grande prestazione, soprattutto dal punto di vista offensivo. Il primo gol nasce da una sua giocata sulla fascia a liberarsi di Freuler e mettere una gran palla per Mertens in area di rigore, il secondo invece è proprio un suo assist al volo a lanciare il belga davanti a Musso.
- Petagna fuori contesto. L’ex Atalanta e Spal sembrava essere spaesato ieri, quasi fuori dal contesto del match. Entrato subito dopo la rete del 2-2 di Demiral al posto di Mertens per dare freschezza davanti e cercare di tenere palla, non riesce in niente. Sbaglia tutti i controlli, non riesce mai ad essere utile per la squadra tranne in un’occasione, nel finale si divora la rete dell’eventuale pareggio. Serata da dimenticare.
- Napoli, che cuore! Azzurri che, nonostante le mille defezioni, riescono a giocare quasi alla pari di un’Atalanta in grande forma e sulla scia dell’entusiasmo, che arriva al Maradona con la squadra quasi al completo (ad eccezione di Gosens). Spalletti ha dato una grande identità a questi ragazzi e questa gara lo ha dimostrato una volta di più.