Le note di MN / Mertens e Ruiz stellari, ma che personalità Lobotka!

Un Napoli stellare batte la Lazio di Maurizio Sarri per 4-0 e sale in cima alla classifica da solo, staccando il Milan di 3 punti. Una gara senza storia, dominata dall’inizio alla fine dagli azzurri che hanno potuto contare su un Mertens straordinario e su un pubblico che finalmente è tornato a riempire il Maradona. Proviamo a riassumere il match in cinque punti:

  1. Mertens eterno. Il belga aveva il compito per niente facile di non far rimpiangere l’assenza di Victor Osimhen, ma ci riesce alla grande siglando una doppietta spettacolare. Nel primo gol siede a terra due difensori della Lazio prima di piazzarla, mentre il secondo, valido per il 3-0, è di una bellezza rara, il famoso gol alla Mertens, con il pallone calciato di prima dal limite dell’area che prende una traettoria unica e si insacca alle spalle di Reina con un pallonetto delizioso. Macina record su record e sembra essere tornato finalmente in piena forma.
  2. Koulibaly indescrivibile. Il senegalese è autore, per l’ennesima volta, di una prestazione fuori dal comune. Non ha sbagliato un intervento difensivo ed è riuscito anche a lanciare i suoi compagni verso la porta avversaria. Carisma da vendere, è lui il vero leader di questa squadra.
  3. Ruiz cecchino. Sono già 4 le reti realizzate dallo spagnolo, tutte da fuori area, tutte simili. Ha un sinistro che fa invidia a quasi tutti i calciatori del panorama mondiale, ma è diventato un calciatore completo. Contrasta tutti, recupera molti palloni leggendo in anticipo le linee di passaggio avversarie e gestisce la palla con una qualità di un altro livello.
  4. Lobotka, che personalità! Lo slovacco, dopo una brutta prestazione a Mosca al rientro dall’infortunio, è costretto a giocare nuovamente titolare a causa dei pochi minuti nelle gambe di Demme, ma lo fa in maniera superlativa. Mostra una personalità incredibile, venendo a cucire sempre il gioco tra la difesa e l’attacco. Ha toccato milioni di palloni non perdendone quasi nessuno. Partita che può aumentare notevolmente la sua autostima.
  5. Ospina decisivo. Si parla poco del portiere colombiano, ma anche ieri ha fatto capire il motivo per il quale Spalletti lo ha ormai scelto come titolare. Subisce un solo tiro pericoloso, sul risultato di 2-0, che poteva riaprire il match, ma compie una super parata su un gran tiro di Luis Alberto e rispedisce al mittente la minaccia. Personalità, esperienza e tranquillità lo caratterizzano ed in questo momento è l’uomo in più degli azzurri.
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