RILEGGI LIVE MN – Spalletti in conferenza: “Le assenze sono difficoltà che vanno affrontate! Lozano? Sta bene, se non aiuti la squadra a vincere non ti cerca nessuno!”

Luciano Spalletti in conferenza stampa - Foto di SSC Napoli

Terminata la sosta per le Nazionali, c’è l’ostacolo Inter per il Napoli di Luciano Spalletti, con il tecnico del Napoli che non vuole né lasciare punti negli scontri diretti né interrompere la serie di partite in campionato senza sconfitte. Un trend record che sino ad ora vale il primo posto in classifica a pari punti col Milan impegnato con la Fiorentina. Il tecnico degli azzurri, come di consueto parlerà ai giornalisti presenti in nella sala stampa del centro tecnico ‘Konami Center‘ di Castel Volturno. Appuntamento alle 14.00, con MondoNapoli.it che vi accompagnerà nella diretta testuale della conferenza.

14:00 Tutto pronto per la conferenza stampa di Spalletti, si attende solo il suo ingresso in sala stampa per l’inizio dell’evento.

14:02 Comincia la conferenza, al mister viene subito chiesto com’è il clima all’interno dello spogliatoio: Può succedere che ci siano dei positivi all’ultimo momento, fa parte delle difficoltà della stagione. Nelle prime due partite di campionato abbiamo giocato con soli tre centrocampisti perchè avevamo fuori Demme, Anguissa, Zielinki… ma abbiamo fatto bene ugualmente. Non possiamo prescindere dagli assenti, né fare una partita sotto livello perché manca qualcuno“.

Che partita si aspetta dall’Inter? Secondo me sarà una partita dove tutte e due le squadre cercheranno la vittoria, ci sono due disegni tattici diversi, ci sarà da andare a coprire tutti gli spazi che occuperanno in fase di possesso. Loro sono molto bravi sulle fasce e cercheranno di sfruttarle, noi dobbiamo fare bene quando abbiamo la palla tra i piedi. L’Inter sta facendo molto bene in questo campionato a dispetto di alcuni risultati”.

Quanto la aiuta essere stato all’Inter nella preparazione della partita? Emozionato dal ritorno a Milano? Io parlo con pochi, con pochi pochi, ma queste robe qui ‘spero non mi fischino’, ‘ho vinto lo Scudetto’… ma io penso al mio, gli altri possono fare ciò che vogliono. Ho preso fischi e insulti da tante parti, ma guardo sempre il mio lavoro e mai quello degli altri. Se devo valutare il mio lavoro, quando lascio un club guardo se sono riuscito a migliorargli i conti e a portare a casa qualche risultato, poi ognuno dà il taglio che vuole alla cosa in base ai contatti che si hanno. Io ho finito all’Inter con la difficoltà della gestione del momento che stava venendo fuori, ma non ho incolpato nessuno del quarto posto, ho finito il mio lavoro e sono andato a casa. Le valutazioni vanno fatte perché sono in base alle possibilità che uno ha a disposizione, se uno può spendere 240 milioni di stipendi, non può competere con uno che ne può spendere 100… Emozione? Non sto qui a dirvi che per me è una partita come le altre, io vivo intensamente tutto ciò che faccio, non mi preparo nulla. Anche io sono curioso di sapere che reazione avrò quando entrerò a San Siro”.

14:15 – Una definizione per la partita di domani? “E’ importantissima per tutte e due ma non è mai definitiva, fin quando non lo dice la matematica nulla è definitivo. Ci possono essere sempre delle difficoltà durante la stagione che ti fanno tentennare…”.

Questa è la partita per avere nuove certezze sul campionato del Napoli e per prendersi una rivincita con l’Inter affrontandola da capolista? Si ritorna a dire quello che abbiamo già detto, io non ho da prendermi rivincite contro nessuno. Domani è un passaggio fondamentale per la mia felicità e ma soprattutto per quella dei tifosi… Domani ci saranno 1000 persone solo per salutarci ed è una cosa inimmaginabile, una cosa che ci deve far riflettere su quello che deve essere il nostro comportamento e la nostra voglia in campo. Dobbiamo passare sempre dalla disponibilità e della voglia delle persone che ci amano, dobbiamo essere fieri di ciò che fanno per noi…”.

Domani per l’Inter sarà una sfida decisiva? Non credo, tutti possono incontrare le stesse difficoltà in questo campionato...”.

Con che certezze e che dubbi il Napoli va a Milano? “Andiamo con le certezze di quanto prodotto fino ad oggi, della qualità che i ragazzi hanno saputo esibire e le certezze di migliaia di persone che ci sostengono ogni qualvolta possiamo pensare di non farcela. Dubbi non ce ne sono, noi andiamo li per fare una partita contro un’avversario che ha la nostra stessa qualità e giocatori come i nostri, con un allenatore abituato a giocare a grandi livelli”.

Come si affronta questa lotta al vertice avendo accanto una proprietà italiana rispetto alle proprietà straniere che si vedono in tempi recenti? Grossomodo è uguale, Zhang guardava un po’ più esternamente la situazione, invece il padre è rimasto sempre in Cina. ADL invece la vede più direttamente e ci chiama sempre per sapere come vanno le cose, sorveglia da vicino mentre Zhang osservava sempre a distanza. Con entrambi ho lavorato al meglio, ma sono sempre i risultati che fanno la differenza. L’Italia di Mancini? Lui ha le soluzioni per mettere tutto apposto, la Nazionale avrebbe già meritato la qualificazione ma i risultati gli sono inaspettatamente remati contro, nel calcio esiste la fortuna come la sfortuna…”.

14:26 – Come sta Lozano? A destra chi può giocare? “A destra possono giocare Zielinki, Elmas, ma anche Lozano che sta bene anche se ha fatto ore e ore di viaggio. Il ragazzo è molto voglioso, gli ho parlato stamane, è un ragazzo sempre sorridente e positivo. E’ normale che abbia ambizioni di crescita, devono averle tutti, mi auguro che a fine stagione abbia l’interesse di club che lui ritiene siano più importanti del Napoli, significherebbe essersi messo in luce nell’aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi. L’estate scorsa siamo rimasti fuori dalla Champions e nessuno ha chiesto nemmeno uno dei nostri calciatori. Loro devono sapere che senza i risultati, senza le vittorie, non hanno visibilità, l’unico modo per farsi notare nel grande palcoscenico è raggiungere i risultati che ci prefissa perché altrimenti non ti guarda nessuno e si resta tutti sullo stesso livello”.

Koulibaly? Abbiamo già detto in tante versioni cosa rappresenta per me e per noi, diventa difficile parlarne e trovare ancora parole per lui. Questa settimana durante il primo allenamento è entrato in scivolata e gli è rimasta sotto la gamba, era dolorante, abbiamo fermato l’allenamento perché tutti, staff compreso, erano in attesa di sapere cosa era successo a Kalidou. I giocatori non riuscivano a riprendere la partitella perché erano tutti in attesa di sapere lui come stava, questo fa capire lui per noi cosa rappresenta. Non mi interessa sapere che Maradona è stato il più grande calciatore o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato dopo… Con Koulibaly è lo stesso, questo episodio dimostra cosa significa l’importanza del soggetto all’interno del nostro gruppo”.

14.32 – Termina qui la conferenza stampa di Luciano Spalletti”.

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