Oggi alla vigilia della prima gara di Champions Carlo Ancelotti parla in conferenza con Fernando Llorente, ultimo acquisto del Napoli.
Mister, cosa rappresenta affrontare i campioni d’Europa? “Sarà un buon test. L’ obiettivo è passare, ci confrontiamo con i migliori del gruppo e d’Europa. A differenza delle altre, non ha avuto alcun passo falso”.
L’anno scorso sorprese tutti con Maksimovic, ci sarà qualche novità?“Non dobbiamo snaturare la nostra identità, è chiaro che dobbiamo prendere spunto dai problemi avuti contro loro e anche dalle cose positive. L’aspetto difensivo è importante”.
Com’è cambiato il Liverpool? “E’ cresciuto il Liverpool, ha tante certezze ora, ma anche noi siamo cresciuti come qualità e conoscenze”.
Per Llorente, tu che l’hai incrociato spesso in Premier, cosa consiglieresti al mister?“Nessuno, lui lo conosce bene, l’ha studiato meglio di tutti. Servirà una gara perfetta, un grande calcio, senza errori perché loro sono fortissimi quando toccano la palla”.
Immagina un Napoli aggressivo o più attendista? “Immagino una squadra che sappia difendere quando c’è da difendere e attacchi quando c’è da attaccare, o fare possesso. Senza preoccuparsi troppo di controbattere, imponendo la propria qualità”.
Lozano ha avuto un impatto importante, come si sta adattando e cosa può portare? “E’ un ragazzo umile, serio, intelligente, ha grandi qualità. Farà benissimo”.
Fernando, cosa hai trovato di speciale qui? “Il calore della gente, è pazzesco, appena arrivi subito te lo fanno sentire. E’ meraviglioso”.
Domani chi parte favorito e perché? “Di solito i campioni d’Europa sono favoriti…”
Il Liverpool è cresciuto dall’anno scorso? Vincerà la Premier? “Sì, come fiducia, consapevolezza, quando si vince la Champions è così”.
Tra due giganti della panchina come si fa a fare la differenza? “La differenza la fanno i protagonisti, gli allenatori possono non fare danni. Ci sono quelli che distruggono le squadre e quelli che non incidono (con tono scherzoso)”.
Per Llorente, avverte ancora rabbia per la finale? Vuole una vendetta sportiva? “E’ stato doloroso perdere la finale, certo la vendetta, ma soprattutto è un’opportunità per dimostrare che possiamo stare al loro livello”.
Con la Samp avevi fuori Manolas, Allan, Milik. La rosa è cresciuta. “Sì, è competitiva in tutti i reparti. Si può competere su tutti i fronti, andiamo avanti passo dopo passo”.
Fernando, è ripetibile ciò che ha fatto il Tottenham? “Certo, ma è difficile. Andiamo partita per partita, oltre il Liverpool dobbiamo affrontare altre due avversarie”.
Il ricordo più intenso col Liverpool? “Sono legato al Liverpool per le più grandi delusioni, ’84 poi la Roma e la finale 2005, ma anche le gioie delle vittorie. E’ una squadra che però mi ispira simpatia”.
Koulibaly e Van Dijk sono i centrali più forti al mondo? “Sì, ce ne sono altri, ma nei migliori ci sono sicuramente loro per qualità, carattere ed esperienza”.
In casa sono imbattuti da 3 anni, moltiplicano l’intensità, fuori casa sono più umani. “Sì, il fattore ambientale incide. Anfield incide molto. Domani spero il San Paolo incida allo stesso modo”.
Fernando, ti piacerebbe l’etichetta di uomo Champions? “Mi piacerebbe aiutare sempre la squadra, sarebbe importante, migliorando ad ogni partita. Ho tanto ancora da migliorare”.
La conoscenza reciproca chi può favorire? “Il fatto di conoscerli pesa molto, ma entrambi ci conosciamo bene e quindi si pareggia. Il rischio è che possa essere controproducente”.
L’anno scorso disse “gliela incartiamo”, ora cosa dice? “Non lo so, vorrei uscire da questa gara con la stessa sensazione dell’anno scorso. Nulla di più, forse il risultato non è la cosa più importante. Abbiamo sfiorato il passaggio in un gruppo per tutti impossibile, la delusione ha inciso sul rendimento dei mesi successivi”
Terminata la conferenza
