CorSport: “Napoli ossessionato dalle fasce. Ballano cinque milioni tra gli azzurri ed il primo rinforzo”

     È lì la testa, ossessionatamente lì, su quella corsia (quella di sinistra) o anche sull’ altra (ma fronte offensivo), sulle fasce da irrobustire, da arricchire, da integrare anche in prospettiva: è lì la ressa, of course, perché (all’ improvviso) i fluidificanti sembrano siano diventati una necessità internazionale, e dunque sarà necessario sgomitare, proprio come può capitare al mercato nell’ ora di punta.

    MISSIONE. Qui Napoli, a voi Madrid: perché è tutto terribilmente chiaro e adesso dovrà decidere l’ Atletico sul futuro di Vrsaljko, restituito dal Cholo al campo contro il Betis (dopo sette partite da spettatore) ma sempre intenzionato a rimettersi in discussione altrove, magari dove si potrebbero scorgere spazi maggiori, più ampi. Con Sarri, ad esempio, che due anni fa l’ avrebbe voluto con sé; con Giuntoli, che nel 2015 l’ aveva pure acquistato; con una squadra nella quale potrebbe giocare (pure) in Europa League; in un Paese del quale sa tutto e non avrebbe bisogno di imparare altro, se non i meccanismi del 4-3-3 che comunque ha avuto modo di conoscere nella interpretazione di Di Francesco, a Sassuolo. COSTI. Però sarà sfida all’ ultimo euro, o all’ ultima sterlina, perché intanto il Monaco e il Liverpool si sono presentati da Andrea Berta, il ds italiano che ha con tributo alla costruzione di quest’ Atletico: la richiesta spagnola è di venticinque milioni di euro, la controproposta napoletana oscilla intorno ai venti, le possibilità che si faccia esistono e i colloqui attraverso terzi sono stati largamente anticipati alle scadenze ufficiali. Quando arriverà gennaio, il Napoli e l’ Atletico Madrid si saranno detto tutto quanto è necessario sentirsi dire.

    OCCHIO. Poi conviene restare con le antenne dritte, verificare se – sempre in Spagna – possa modificarsi qualcosa rispetto all’ ultima estate, cogliere indizi su Denis Suarez, inutile ricordarlo, nella scala dei valori del gradimento tra i numeri uno: Sarri se lo immagina ovunque, nel suo tridente, e saprebbe come sfruttarne il talento, che al Barça è chiuso (chiaramente) da mostri dai quali riceve in cambio briciole di partite. Il calcio, quello al mercato, è autentica fiera di sogni, che comunque si possono alimentare: l’ enfant-terrible che piace a De Laurentiis (e dai tempi del Villarreal), a Giuntoli e a Sarri (che l’ ha persino sussurrato pubblicamente) rimane sistemato lì, nel libro dei desideri che ogni tanto conviene aprire, provando a chiedere a chi di dovere l’ eventuale disponibilità. Il Napoli lo ha fatto ad agosto, poi ha capito che non c’ era niente da fare: ma aspetta un segnale, uno soltanto.

    SCELTE. Ma sarà un inverno intenso, rigido e contemporaneamente bollente: ci saranno partite su partite, immediatamente dopo la sosta, ed a febbraio bisognerà avere un organico risistemato, per lanciarsi sulle varie competizioni, coppa Italia compresa se tra dicembre e gennaio il Napoli riuscirà ad assolvere al proprio dovere. In attacco, per tentare (in emergenza) il 4-2-3-1, Inglese è la punta già da tempo individuata (e anche acquistata) ma Milik vuol vederci chiaro nel proprio ginocchio, che gli lascia sensazioni positive (visita di controllo, ieri, a Villa Stuart: la riabilitazione procede benissimo), ed ha la tentazione di restare. La priorità, quindi, diventerà obbligatoriamente il terzino, il laterale, il fluidificante – chiamatelo come vi pare – e Vrsaljko ha staccato tutti (Grimaldo del Benfica, ad esempio) da un bel pezzo…

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