«Avercelo uno come Gonzalo Higuaìn nell’Inter», avrà pensato mercoledì sera Roberto Mancini alla fine della partita di Coppa Italia persa con il Napoli. Purtroppo per il tecnico nerazzurro, e per tanti altri suoi colleghi, oggi solo Benitez può godersi il miglior attaccante della serie A. Rafa sapeva che prima o poi il Pipita avrebbe preso la situazione in mano e avrebbe portato la squadra azzurra il più in alto possibile. E così è stato. Ad un certo punto della stagione è scattata la molla e l’attaccante argentino è diventato il punto di riferimento di tutto il gruppo partenopeo.
DOHA BENEDETTA. È in Qatar che è cominciato tutto. Quella sera del 22 dicembre scorso Re Gonzalo ribaltò da solo la sfida con la Juventus creando i presupposti per arrivare ai calci di rigore che poi furono vincenti per il Napoli. Dopo la seconda rete fece un gesto con le mani davanti alla panchina bianconera come a dire: «Io ho gli attributi». Da quel momento in poi non si è più fermato il sudamericano.
Giusto nel match di campionato con la Vecchia Signora e domenica scorsa con il Chievo. Per il resto ha messo il sigillo in ogni partita. L’ultimo al minuto 93 con l’Inter. È stata una magia che ha tolto la parola a Mancini. Proprio così. Nella diretta televisiva post gara il trainer nerazzurro non riusciva a spiegare il perché di un epilogo disastroso da parte dei suoi. Poi sicuramente a freddo si sarà reso conto che lui ha Icardi e Benitez ha Higuaìn.
SENZA LIMITI. Re Gonzalo, così come lo chiamano i tifosi partenopei, è diventato un asso pigliatutto. Ha capito che con i suoi gol il Napoli può ambire ad obiettivi importanti. Sicuramente quest’anno lo scudetto è troppo lontano ma tutte le altre mete sono possibili. In palio ci sono il secondo posto, la Coppa Italia e l’Europa League. Le premesse per fare filotto ci sono poiché l’ex Real Madrid non ha intenzione di fermarsi. E come potrebbe visto il momento e l’amore dei napoletani. Mercoledì sera i cinquantamila del San Paolo erano tutti per lui. È rimasto in campo anche dopo il fischio finale per prendersi l’abbraccio della sua gente. Una scena che fa capire quanto feeling ci sia tra il popolo partenopeo e il campione argentino.
GOLEADOR OVUNQUE. Il primo gol lo firmò il 19 agosto in Champions League pareggiando la sfida con l’Athletic Bilbao nella gara d’andata. Purtroppo al ritorno non ci riuscì e si perse amaramente. In campionato si è fatto un po’ attendere ma una volta sbloccatosi con l’Hellas Verona ha cominciato a macinare reti fino ad arrivare a quella dell’altra sera. Ben diciotto ne ha griffate e rispondendo presente in Coppa Italia ha praticamente messo la sua firma in tutte le competizioni. Dodici in serie A, una in Champions, una nel trofeo tricolore e tre in Europa League. E siamo solo a metà stagione. Andando avanti di questo passo potrà tranquillamente superare il suo record personale di 24 gol in maglia azzurra. Il passo è breve. Se continuerà con questa media potrà tranquillamente arrivare addirittura a trenta. Sempre troppo pochi nei confronti del cammino di Cavani ma a nessuno importa. I tifosi si sono dimenticati subito del Matador cacciatore di reti ma anche di stipendi da nababbi. È stato ingiusto fischiarlo nell’amichevole con il Paris Saint Germain ma ormai l’amore era finito da tempo. Adesso tutte le attenzioni sono per il Pipita. Per colui il quale ha sangue argentino, lo stesso di Diego Armando Maradona. Non potrà mai riscuotere successi come il Pibe ma anche se solo si avvicina un poco sarà contento. L’importante è credere nel progetto Napoli e dimostrare l’amore per la maglia che indossa. Higuaìn sta facendo entrambe le cose e anche quando il momento non era buono non si è mai permesso di dire andrò via. Qualcuno ha voluto ricamare sulle parole del suo entourage ma è stato subito smentito. Con un Gonzalo così in forma, poi, la Champions attraverso il preliminare non dovrebbe sfuggire. Addirittura, poi, si potrebbe puntare ad una Roma stanca ed in crisi che non può contare su un bomber così prolifico e così padrone di una piazza che adesso lo ama senza mezzi termini. Adelante Gonzalo…
Fonte : di Salvatore Caiazza per Il Roma