Home Editoriali EDITORIALE – Higuain, Cavani e quell’eredità pesante: tre elementi che hanno decretato...

EDITORIALE – Higuain, Cavani e quell’eredità pesante: tre elementi che hanno decretato il sorpasso del Pipita

Gonzalo Higuain  ha vinto, ora il passato non fa più paura. Capita spesso che l’arrivo di un giocatore sia condizionato dalla pesante eredità che riceve da un fuoriclasse che ha fatto infiammare il suo pubblico. Un fuoriclasse salutato con lacrime, rabbia e anche tanti rimpianti, che ha spinto tanti tifosi ad immaginarsi direttori sportivi e figurando un finale diverso. Ma il calcio è bello anche per questo. Al Pipita è toccata un’eredità pesante, eredità che ha raccolto, idea contro cui ha dovuto anche combattere, ma che alla fine è riuscito a vincere e conquistare: il suo predecessore si chiama Edinson Cavani.

 

L’addio del Matador, infatti, ha provocato molti malumori all’interno della tifoseria partenopea, che sognava di poter continuare un percorso già ben avviato con il bomber di Salto. L’arrivo di Gonzalo Higuain ha diviso i pareri degli addetti ai lavori, tra chi lo vedeva come degno successore e chi ancora rimpiangeva i mille polmoni dell’uruguagio. Ed è proprio la condizione fisica il primo punto che ha arrovellato tifosi ed addetti ai lavori: Gonzalo, soprattutto nei primi tempi, è stato ritenuto “grasso” e “fuori forma”,voci smentite a suon di prestazioni e gol in questi tre anni a Napoli. L’argentino, infatti, ha sempre mostrato grande propensione al sacrificio, e una condizione fisica molto positiva. Caratteristica che non si nota da ieri, ma soprattutto quest’annata mostra un Pipita nuovo, pronto a correre su tutti i palloni, grazie anche alla sua personalità e immensa tecnica, caratteristiche che rimandano al bomber della nazionale uruguaiana.

 

Personalità, perché non era facile riprendersi dopo l’epilogo della scorsa stagione. In quella maledetta partita Higuain, ma più precisamente il Napoli, fu croce e delizia di se stesso: la doppietta, ma anche quel maledetto rigore che condizionò la gara. Non è facile convivere con questo insuccesso con le voci di mercato che ti rincorrono per un’estate intera. In questa stagione si vede un Gonzalo più decisivo e pronto, meno propenso alle proteste con i direttori di gara (pur comprendendo le protesta a Genova, date le circostanze) e candidandosi, per la quasi totalità delle partite del Napoli, come match winner, diamante di un Napoli che non ha paura di nessuno. Una garra e una voglia di lottare, notata nella disfida di Doha, elevate all’ennesima potenza. E fidatevi, un giocatore in superba condizione mentale quadruplica le forze. Concetto scontato, ma non semplice da esprimere in campo.

 

Condizione fisica e personalità, cosa altro manca? La tecnica. Perché per ogni difensore è un suicidio concedere un minimo di spazio all’argentino. Basta una piccola disattenzione e Higuain punisce senza pietà: inserimenti, conclusioni di precisione, di potenza, scatti brucianti che perforano le difese avversarie. Per Higuain non fa differenza, il gol lo trova sempre, e in ogni modo. La rete che ha decretato la sconfitta dei friulani ha elogiato la sua intelligenza, non finendo in fuorigioco, ma basta andare a rivedere il gol segnato alla Lazio per poter godere delle doti tecniche dell’argentino. Attaccante si, ma non solo gol: è suo compito anche stoppare i palloni vaganti e smistarli sulle fasce e a centrocampo. Allan lo sa benissimo: i suoi inserimenti, infatti, senza le idee geniali del Pipita, troverebbero ben poco spazio.

 

Tecnica, condizione fisica e personalità, caratteristiche che Higuain ha saputo perfezionare conquistando la fiducia del popolo azzurro, che ha affidato a lui i sogni e le ambizioni della piazza. Un nome grosso da sostituire, e il bomber ex Real Madrid, arrivato a duecento reti da professionista, non si è limitato a quello: è Gonzalo stesso il nuovo totem su cui si struttura il nuovo Napoli. Cavani è solo un ricordo, Higuain è il nuovo presente e futuro. Del resto, la morte del re Saul gettò nel panico gli israeliti, eppure il suo successore Davide riuscì a superare la gloria del suo predecessore…

 

 

Exit mobile version