UFFICIALE – Giaccherini, è addio: rimpianto o necessità?

Quella della gestione di alcuni elementi dello spogliatoio è stata tra le critiche mosse più frequentemente all’indirizzo di Maurizio Sarri nel corso del suo triennio a Napoli. Ad affollare un elenco di nomi piuttosto nutrito troviamo l’oggi clivense Emanuele Giaccherini, il cui valore in termini di affidabilità, tecnica e prestanza atletica è stato più volte messo in discussione nel corso della sua avventura in maglia azzurra.

GIACCHERINI, E’ ADDIO: RIMPIANTO O NECESSITA’?

Nell’interrogarsi sulla convenienza della cessione dell’ex Juve al Chievoverona e su quanto avrebbe potuto contribuire alla causa azzurra, può utile tener conto del rendimento del calciatore nell’ultimo periodo, trascorso giocando con continuità in maglia gialloblu.

Nei primi mesi di questa stagione, con la maglia del Napoli, Giaccherini aveva collezionato la miseria di 61 minuti, distribuiti su 4 apparizioni, mettendo a referto un solo assist nel 6-0 contro il Benevento. La svolta Chievo si è tradotta in 13 presenze da gennaio ad oggi, periodo nel quale non è sceso in campo per scelta tecnica in appena un’occasione. Agli ordini di Maran prima e di D’Anna poi, l’ex nazionale azzurro ha messo a segno ben tre goal e fornito tre assist, partecipando così attivamente al 40% delle realizzazioni della propria squadra. Numeri da vero protagonista, che coincidono però con un inevitabile crollo della valutazione di mercato, dovuto principalmente alle primavere che si fanno sentire (33). Secondo l’osservatorio del CIES, infatti, il valore del calciatore è crollato dai 4.1 milioni dello scorso novembre agli 1.2 attuali. Con la salvezza del Chievo giunta all’ultima giornata è scattato in automatico anche il riscatto del calciatore, che ad oggi non ha dunque alcun legame contrattuale con il Napoli. Questi i numeri, a voi l’arduo compito di tirare le dovute somme.

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