Calcio&Finanza – Diritti TV Serie A, i numeri del piano De Laurentiis

Si alza il sipario sui numeri del piano del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, per la valorizzazione dei diritti TV della Serie A. Un progetto, quello illustrato dal patron azzurro, che a regime dovrebbe essere in grado di generare oltre 2,6 miliardi di euro di margine operativo, a fronte di ricavi che potrebbero arrivare a quasi 3 miliardi e costi che sarebbero di non più di 354 milioni.

Lo scenario di riferimento

Un’idea, sottolinea Milano Finanza, che ricalca quella presentata dalla spagnola Mediapro per il bando 2018 e che parte dall’assunto che “il cambio di proprietà di Sky a Comcast è uno scenario in cui la Lega di Serie A dovrà individuare una soluzione alternativa di autosufficienza. Anche perché negli ultimi anni le pay Tv non hanno mai voluto investire per il rilancio del calcio italiano”.

Ad esempio, sostiene il piano De Laurentiis, le pay TV “non hanno mai pensato a implementare l’investimento vincolando l’incremento di corrispettivo ad un consequenziale maggior investimento da parte dei club in calciatori di livello superiore per aumentare la competitività di tutte le squadre”.

Inoltre, prosegue il dossier, “negli ultimi due anni si sono persi oltre 700 mila abbonati; ciò sia a causa della pandemia, ma anche per il grave errore commesso da Sky nell’acquisizione di Mediaset Premium che ha fortemente limitato il passaggio automatico a Sky dei circa 1,7 milioni di abbonati alla pay TV di Mediaset”.

Pertanto, “la situazione, in termini di perdita di utenza televisiva, è risultata ulteriormente aggravata dalla scelta della Lega di determinare un bando per prodotto in funzione del quale il telespettatore è obbligato a sottoscrivere due abbonamenti (Sky e Dazn) per seguire tutte le partite della propria squadra”.

La media company della Lega

A fronte dello scenario illustrato in precedenza, il piano De Laurentiis diritti TV Serie A prevede dunque che “la Lega produca direttamente con la propria organizzazione le partite di calcio del campionato italiano, di Coppa Italia, Supercoppa e di eventuali amichevoli durante il periodo estivo e le licenzierà allo stesso identico prezzo di abbonamento agli utenti tramite tutte le piattaforme esistenti o di futura presenza in Italia (Sky, Dazn, Netflix, Amazon, Tim, Vodafone, ecc)”.

Il dossier spiega inoltre che il progetto è stato costruito in maniera prudente e conservativa tenuto conto che il piano non riguarda la prossima stagione, ma quella che dovrebbe iniziare tra 12 mesi (2021-2022, ndr), lontano quindi dalle limitazioni imposte dal Covid.

Piano De Laurentiis Diritti TV Serie A – I ricavi attesi della media company (fonte: Milano Finanza)

Nei dettagli, si legge che “alle piattaforme verrà riconosciuto una fee di distribuzione massima del 10% per il lavoro di raccolta degli abbonamenti e per la trasmissione degli eventi calcistici il cui segnale sarà fornito dalla Lega stessa. Per quanto riguarda il mercato internazionale è stato ultra-conservativamente indicato soltanto il valore di 330 milioni all’anno per sei annualità”.

Il prezzo dell’abbonamento

Ciò detto, continua il report, “Il prezzo per abbonarsi dovrà essere lo stesso a prescindere se il servizio verrà acquistato dall’utente finale tramite Sky, o tramite Amazon, Dazn, Netflix, Tim, Vodafone, ecc”.

“Il vantaggio sarà rappresentato dalla possibilità di acquistare esclusivamente il campionato di Serie A e non anche altri pacchetti di film, serie TV o intrattenimento vario. Quindi per l’utente costituirebbe un notevole risparmio non vedersi obbligato a dover acquistare altri contenuti, cui non è interessato, per poter seguire la propria squadra”, si legge ancora nel documento.

“Il prezzo ipotizzato per un abbonamento relativo al campionato di Serie A è di 29,99 euro mensili più Iva”.

La struttura della media company

Per realizzare tutto ciò, la Lega di Serie A dovrà creare al suo interno una serie di strutture per seguire le varie iniziative.

Per esempio: ci sarà una struttura per organizzare e controllare l’estero articolato su 220 territori. Inoltre è prevista una struttura per seguire e controllare, sul mercato nazionale, il prodotto e i rapporti con le diverse piattaforme oltre che l’ operatività delle stesse nei confronti dei singoli abbonati-utenti.

Piano De Laurentiis Diritti TV Serie A – Il conto economico atteso della media company (fonte: Milano Finanza)

Una terza struttura si occuperà della raccolta pubblicitaria assumendo gente esperta proveniente da Pubblitalia, Sky.

Un’altra struttura sarà amministrativa e si occuperà del controllo delle entrate economiche nonché delle spese occorrenti per l’organizzazione dei contenuti di intrattenimento audiovisivo (Domenica sportiva, Sky Sport, ecc).

A capo della struttura deputata alla realizzazione dei predetti contenuti andrà individuato un manager che fungerà anche da direttore editoriale.

Infine ci sarà una struttura che si occupi dell’organizzazione del Summer Period, dei relativi costi e possibili introiti.

Stesura, fonti e riferimenti dell’articolo sono a cura di Calcio&Finanza.

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