La vittoria di Udine spalanca le porte alla settimana più corta ma nello stesso tempo più lunga per gli azzurri.
I tre punti agguantati con cinismo contro l’Udinese, lasciano gli azzurri capolista per l’ennesima settimana e danno inizio alla cinque giorni che separa dal match contro la Juventus. Cresce quindi l’attesa in città per il big match che potrebbe già mettere la squadra di Sarri in una posizione di privilegio rispetto ai campioni in carica bianconeri. Ma sappiamo che la squadra di Allegri, anche se ferita, è dura a farsi battere e quindi ci vorrà la gara perfetta per il Napoli per tentare un importante allungo in campionato. Senza dimenticare un’Inter che starà alla finestra in attesa, anche lei, dalla prossima settimana di sfidare proprio la Juve, ma a Torino.
La parola chiave di questa settimana non poteva quindi che essere: ATTESA.
A come Angella. L’autore del fallo da rigore che ha permesso al Napoli di vincere la gara alla Dacia Arena, è apparso quasi incredulo nel suo gesto. Forse per la prima volta un calciatore è riuscito in un solo colpo ad atterrare non uno ma ben due avversari in un colpo solo. Decisivo il tocco su Maggio, ma anche Allan, dietro di lui, si è trovato la gamba del difensore friulano ad opporgli la strada. Fa un po’ sorridere chi parla di rigore non solare. Forse abituati a ben altri standard di sviste arbtirali.
T come Tiri. Per la prima volta in stagione (e forse nell’aera Sarri) il Napoli raggiunge il minimo di tiri in porta in una gara, ma, nonostante tutto, riesce con il minimo sforzo a portare via tre punti d’oro da Udine. Oddo, alla prima panchina con l’Udinese, ha provato ad imbrigliare gli azzurri come era riuscito nella prima gara dello scorso anno, ad Agosto. Ma quello era un altro Napoli.
T come Tempismo. Quello che ha dimostrato Jorginho nell’occasione del rigore. L’azzurro ha sperato fino all’ultimo di disorientare Scuffet, ma l’estremo difensore bianconero è stato pronto di riflessi nell’indovinare l’angolo giusto. Il centrocampista azzurro ha però dimostrato grande tempismo nell’avventrsi prima di tutti sulla palla vagante nell’area piccola per ribadire in rete il pallone da tre punti.
E come Errori. Ben 29 dal dischetto per il Napoli dal 2011. Con Jorginho gli azzurri sembrava avessero trovato il cecchino infallibile visto che sia Hamsik in passato che Mertens ultimamente, sembravano non essere così rpecisi dagli undici metri.
S come San Paolo. Lo stadio di Fuorigrotta sarà l’amico di tre delle prossime cinque gare in campionato degli azzurri. Ad iniziare dal prossimo venerdì contro la nemica di sempre, la Juventus. La spinta dei tifosi sarà importantissima e scene come quelle dell’ultima gara di Champions, con pochi intimi, speriamo di non vederle. Anche per questo l’appello è alla Società affinchè venga incontro ai tifosi per vedere nel mese di Dicembre un San Paolo sempre gremito adeguando i prezzi alle tasche dei fedelissimi tifosi napoletani.
A come Attenzione. Quella difensiva. La retroguardia azzurra, gara dopo gara, cresce sempre di più e dimostra di aver raggiunto degli automatismi collaudati. L’esperienza di Maggio ha fatto da caposaldo in queste ultime due gare. Il terzino azzurro ha dimostrato di meritarsi ancora una magliain questo Napoli. Di certo non potrà essere lui il baluardo per un’intera stagione, ma non epr questo non può dire la sua, come ha fatto in queste ultime gare, per sopperire alla forzata assenza di Mario rui che si è aggiunta a quella del lungo degente Ghoulam. Il Napoli si conferma miglior difesa del campionato e questo è un risultato inaspettato alla vigilia della stagione.