PAGELLE MN – Straripa Lozano, Manolas giganteggia. Insigne non incide, la svolta di Gattuso

Finisce con una vittoria di misura su un’ottima Sampdoria la prima gara di campionato degli azzurri allo stadio Diego Armando Maradona che, al momento, sorpassano il Sassuolo al terzo posto.
Queste le pagelle secondo MondoNapoli.it:

Meret 5,5- Torna tra i pali per la sua quarta apparizione stagionale in Serie A ma non ripaga la fiducia del suo allenatore. Non particolarmente impegnato, l’unica occasione che gli vale il brutto voto in pagella è quella del goal subito: non esce sul controllo sbagliato di Jankto che, in corsa, riesce comodamente ad entrare in area e piazzare senza alcuna opposizione.
Incerto anche su qualche uscita area e sulla conclusione telefonata di Candreva, nel secondo tempo.

Di Lorenzo5,5- Con Meret, si aggiudica la titolarità di una prestazione da dimenticare, particolarmente decisa dal grave errore sul goal subito di concerto con Alex Meret. Soffre sicuramente la stanchezza post-europea, è costretto a giocare tutti i novanta minuti per il protrarsi dell’assenza di Hysaj, rimediando sul finale una inutile ammonizione per proteste.

Manolas 6,5- Partita sontuosa quella del greco che, così rispetto al suo pari reparto, oltre ad un’ottima prestazione in fase difensiva emerge per una serie di uscite palla al piede che rendono imprevedibilmente pericolosa la manovra azzurra.
Salvifico in diverse occasioni, riesce quasi sempre ad anticipare i controlli di Verre e Quagliarella, spezzando subito le avanzate blucerchiate già all’altezza della trequarti.

Koulibaly 6- Match ordinato quello del 26 azzurro che non sembra accusare stanchezza. Mentre Manolas va in anticipo, lui preferisce ‘staccarsi’ dalla linea per seguire le incursioni degli attaccanti doriani. Degna di nota un’uscita palla al piede che lo porta addirittura a ridosso dell’area avversaria.

Ghoulam 5,5- Ritorno alla titolarità per lo sfortunato terzino sinistro che, nei suoi sessanta minuti, non riesce ancora ad esprimere le doti che da sempre lo hanno contraddistinto.
Un pò ‘pesante’ sul passo, si sovrappone sporadicamente ad Insigne, preferendo il lancio in area dalla trequarti. Ordinato difensivamente, talvolta si lascia superare troppo facilmente da Candreva.

Fabian Ruiz 5 – Dura solo 45 minuti la domenica dello spagnolo che, come Politano, non regge il ritmo gara, nonostante la buona intesa con il compagno di reparto Demme.
Soffre le fatiche europee, esce all’intervallo per far posto a Petagna.

Demme 6- Ordinaria amministrazione per il centrocampista ex Lipsia che, in un primo tempo più votato al possesso palla, tocca spesso la palla e trova anche una importante verticalizzazione per Insigne, direttamente in area ospite.
Nel secondo tempo, complice l’uscita di Fabian, soffre la consistenza di un centrocampo a due e si relega a mansioni maggiormente difensive.

Zielinski 6,5- Non ricalca la quasi eccellenza delle ultime uscite, ma ci va abbastanza vicino. Sembra ritrovata la condizione dei tempi migliori, cerca di continuo cambi di passo che destabilizzano la difesa avversaria. Si presenta al match con un buon mancino dal limite, ci prova dopo pochi minuti nuovamente, andando non lontano dalla gioia del goal.

Insigne 6- Inizia con due verticalizzazioni geniali e quasi perfette per Mertens, cerca a più riprese il belga che alla lunga viene però risucchiato dalla linea difensiva avversaria.
Ripiega benissimo su Candreva, cerca di graffiare in almeno tre occasioni, sparando però molto alto rispetto alla porta di Audero. Non incide particolarmente, partita sufficiente la sua.

Politano 5 – Discorso pressochè simile a quello fatto per Fabian Ruiz. Nonostante fosse solo subentrato nella gara di giovedì contro la Sociedad, l’esterno mancino non riesce ad incidere sulla gara, fatti salvi due interventi in copertura.
Esce all’intervallo per Petagna.

Mertens 6- Si trova bene con Insigne, all’inizio, inizia a soffrire quando gli uomini di Ranieri capiscono che il gioco azzurro passi per le linee centrali.
Spesso anticipato dalla difesa doriana, cerca di ‘uscire fuori’ dal pressing ospite chiamando il passaggio sulla trequarti. Corre moltissimo, spesso però alla ricerca di un pallone che, stasera più che mai, non gli è quasi mai passato tra i piedi.

Lozano 7- Entra dopo soli quarantacinque minuti e la decide praticamente da solo: segna e fa segnare Petagna, regalando tre punti fondamentali alla causa azzurra. Devastante quando punta l’uomo, ha un passo diverso da tutti che però mette sapientemente a disposizione anche per la fase difensiva. Oltre al goal e l’assist, colpisce un palo con una rasoiata di collo piede su cui Audero non poteva fare nulla.

Petagna 6,5 – Come il messicano, decide la partita da subentrato. Oltre al goal da attaccante puro, si impegna per tenere altissima la linea azzurra, creando enormi difficoltà all’undici di Ranieri che gli francobolla il fisico di Colley.

Mario Rui 6,5- Entra a trenta dalla fine, mostra esperienza e tanta prontezza fisica. Tiene bene il controllo su Candreva, lancia spesso in area per cercare la testa di Petagna.

Bakayoko 5,5- Non una partita da ricordare, quella dell’ex Chelsea, che viene introdotto da Gattuso per proteggere il risultato. Fatta eccezione per qualche buona copertura, crea qualche problema alla propria difesa quando, in due occasioni, sbaglia dei retropassaggi elementari, favorendo il contropiede doriano.

Lobotka 6 – Spezzone di gara per lo slovacco che sostituisce Zielinski a tredici dalla fine. Poco più di una ordinaria amministrazione per un centrocampista che ancora non ha trovato la propria collocazione nel gioco di Gattuso

Gattuso 6,5- Schiera in campo un undici molto tecnico, votato al palleggio continuo. Padrone assoluto del pallone, chiede ai suoi un gioco rapido e di concerto che – potenzialmente – sembrava anche funzionare. Il suo progetto sbatte contro il mancino di Jankto e rinviene: fuori Fabian e Politano all’intervallo, dentro Petagna e Lozano.
L’insolita doppia sostituzione sveglia i suoi e apre il solco verso la vittoria: saranno proprio il messicano e l’ex Spal a regalare i tre punti ad un Napoli che sa come giocare, ma forse non sa ancora quando farlo.

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