NUMERIAMOCI SU – NAPOLI-TORINO: il nuovo Napoli che avanza

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

Ieri il Napoli ha ospitato il Torino, in occasione della diciassettesima giornata di campionato. Sarri opta per il consueto 4-3-3, schierando Chiriches in difesa per sostiuire l’infortunato KoulibalyZielinski e Jorginho in mediana con Hamsik e in attacco spazio ad Insigne, Callejon, Mertens.

 

 

Napoli-Torino si è giocata prevalentemente nel primo tempo. Nella ripresa, infatti, il Torino si è schierato da un certo punto in poi con quattro attaccanti, stravolgendo qualsiasi tipo di equilibrio tattico. La prima cosa che si nota e salta all’occhio dando uno sguardo ai dati è quella della zona di campo maggiormente battuta: il centro. Il Napoli ha utilizzato gli attacchi centrali e frontali addirittura in maggioranza rispetto a entrambe le fasce. Sotto, nella prima immagine, la distribuzione orizzontale del gioco. Paradossalmente la tanto decantata fascia sinistra è stata quella meno battuta dai calciatori del Napoli.

 

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  • L’analisi del terzo gol a conferma di quanto detto –  

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Insigne in costruzione bassa viene a giocare al di qua del centrocampo, ma soprattutto in zona centrale. Hamsik  ha quindi il tempo e lo spazio per giocare il pallone nella posizione che dovrebbe essere del numero 24, se non fosse che la sua posizione da mezzala lo costringe a portare il pallone in posizione più arretrata. Ghoulam si sovrappone celermente per creare il secondo corridoio di passaggio sulla sinistra. Con l’intento di voler aggirare il primo pressing, lo slovacco appoggia a Insigne e poi si sovrappone sulla fascia. A questo punto Ghoulam va a coprire la posizione di Insigne e al tempo stesso lascia spazio alla sovrapposizione dello slovacco, che in questa situazione agisce come un vero terzino sinistro. Il Napoli ha una caratteristica molto evidente e, così come prevede il 4-3-3, sposta quasi tutti i calciatori sul lato forte: Zielinski agisce da centromediano, Mertens è in posizione di centravanti arretrato in modo da costringere la difesa del Torino a uscire. I calciatori di Mihajlovic restano piatti, piuttosto di attaccare il portatore di palla e chiudere le linee di passaggio e, anzi, si abbassano sull’avanzata di gruppo degli azzurri. Successivamente c’è un altro scambio di posizione: Ghoulam si riallarga in posizione di ala sinistra, Hamsik si ferma per appoggiare l’azione e offrire un altro corridoio di passaggio a Insigne che, però, sceglie la giocata più efficace. Mertens è in appoggio e chiama il passaggio in verticale. Il movimento decisivo è quello di Zielinski che costringe il suo marcatore a seguirlo e apre lo spazio alla giocata successiva. Insigne appoggerà a Mertens, che poi aprirà dall’altra parte del campo. Il senso di questi movimenti del Napoli sono finalizzati a portare tutta la squadra avversaria da un lato del campo per poi cambiare gioco improvvisamente. Ciò è proprio quello che succede: Callejon arriva da destra, riceve il pallone da Mertens, non è pressato e ha tutto il tempo per provare la conclusione. Non è pressato proprio perché il Napoli è riuscito nella classica manovra di riempimento dello spazio e poi spostamento di gioco. La partenza arretrata del belga, da regista offensivo più che da centravanti classico, gli ha permesso di attaccare la porta avendo molto più campo da coprire.

 

Trova le differenze – Il “nuovo” Napoli di Sarri utilizza in maniera differente e più continua la fascia centrale del campo. Il gol che abbiamo descritto minuziosamente è un esempio lampante di tale inversione di tendenza. La differenza con la passata stagione è tutta nella doppia heatmap che vi proponiamo sotto in cui a sinistra apprezziamo il primo tempo di Napoli-Genoa 3-1, 20 marzo 2016, a destra invece quella dei primi 45′ di Napoli-Torino. Ciò che risalta subito è il numero dei cross riferito a questi due match: 25 a 6. In primi tempi simili per contenuti notiamo una differenza sostanziale che certifica il cambio di rotta del Napoli che, oggi, è senza dubbio più imprevedibile dello scorso anno, capace quindi di muovere la squadra in maniera più armonica e dinamica.

 

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I protagonisti – Mertens come miglior in campo è facile, e non sono solo i gol. È una questione di movimenti, di aderenza, di partecipazione. Il belga è protagonista della partita grazie a 42 palloni giocati, a 7 tiri (di cui 5 in porta). C’è anche un’occasione creata, c’è il 91% di passaggi riusciti, ci sono due lanci lunghi ben eseguiti. C’è un inserimento perfetto negli schemi di una squadra che effettua 754 passaggi corti e 63 lunghi. Partita magistrale anche quella di Jorginho. Il regista italobrasiliano è di nuovo a suo agio in quanto la squadra è di nuovo a suo agio nelle distanza, ha giocato 102 palloni. Il dato dell’accuracy è spaventoso: 96%. Sotto, tutti i passaggi effettuati dall’ex Verona.

 

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Attori non protagonisti ma ugualmente decisivi e fondamentali per la causa azzurra sono stati senza dubbio Marek Hamsik e José Callejon. Lo slovacco ha giocato una partita di sostanza e sovrapposizioni, è stato più utile che bello a vedersi, considerazione comprensibile leggendo i dati della sua prestazione: 4 eventi difensivi, un solo tiro, nessun passaggio chiave. La gara di Callejon è stata una partita di assistenza grazie anche ai suoi 2 assist (e mezzo) vincenti. Lo spagnolo, con una sola conclusione in tutta la partita (tra l’altro da fuori area) e un totale del 7,32% dei tocchi di palla in area avversaria, ha adattato i suoi movimenti a quelli di una squadra che ieri, ma va avanti da un po’, sta giocando in maniera diversa. L’ex Real Madrid è stato cercato poche volte in profondità (complice anche la difesa bassa del Torino), ed è stato molto più utile in appoggio dal suo lato come un esterno puro. Non è un caso, come visto sopra, che il 35% delle azioni del Napoli siano nate dalla destra.

 

L’annotazione finale – Ciò che appare lampante è la crescita esponenziale di questa squadra. La sicurezza e la scioltezza dei nuovi movimenti è disarmante e lascia presagire ad un futuro importante e gravido di soddisfazioni. Unico neo -purtroppo- è la propensione ad essere eccessivamente magnanimi concedendo assist agli avversari di rientrare in partite in cui, diversamente, non avrebbero mai potuto entrarci. Distrazioni a parte resta il bello che Sarri e i suoi ragazzi stanno proponendo, perfezionando qualche altro dettaglio potremmo davvero dire di trovarci dinanzi a qualcosa di meraviglioso.

 

 

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fonte foto: www.whoscored.com

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