EUROAVVERSARIE – Inizi e finali, Liverpool – Ancelotti: “Ancora Tu?”

Chissà quante volte l’avrà cantata al Karaoke, Carlo Ancelotti. La canzone “Ancora Tu” di Lucio Battisti potrebbe riassumere tranquillamente due destini che si sono incrociati più volte, soprattutto in Europa: quello Reds del Liverpool e quello colorato di vittorie di Carlo Ancelotti. Colorato di vittorie, ma anche di sconfitte. Sì, perché una delle più brucianti subite da Carletto è avvenuta proprio contro il Liverpool, in finale di Champions League, nel 2005. Addirittura rimontato di 3 reti in soli 6 minuti, il Milan di Ancelotti perse ai rigori. Proprio contro il Liverpool di Rafa Benitez. Due anni dopo, la rivincita. Col Milan e Ancelotti che riuscirono ad alzare la Coppa dalle grandi orecchie. Ancora contro i Reds.

L’incrocio Ancelotti – Liverpool però non parla solo di finali, ma anche di inizi. Forse un po’ spiacevoli. Ad esempio quello dell’esordio dell’allenatore di Reggiolo sulla panchina del Napoli: il 5-0 dello scorso agosto in amichevole tra i partenopei e il Liverpool brucia ancora. Quelle cinque sberle fecero suonare un piccolo campanello d’allarme, che il Napoli è riuscito a mettersi alle spalle grazie ad un grande avvio di campionato.

Adesso, due destini che si ritrovano. Pescati per caso, per una serie di combinazioni (anche sfortunate), Napoli e Liverpool faranno parte del girone C e, ancora una volta, Ancelotti e gli inglesi si troveranno di fronte.

Noi di MondoNapoli vogliamo dedicare un focus riguardo le Euroavversarie del Napoli in Champions League. In questo articolo verranno dedicate alcune righe al Liverpool e alla sua storia.

LA NASCITA – Il 15 marzo 1892 nasce il Liverpool. Il motivo della nascita è ben curioso e riguarda quella che è la roccaforte dei Reds: lo stadio, Anfield. Inizialmente Anfield era lo stadio utilizzato dall’Everton (altra squadra di Liverpool). Per una serie di vicissitudini con il proprietario del terreno di Anfield, l’Everton decise di migrare verso un nuovo stadio, così lo stesso proprietario di Anflied decise di fondare un nuovo club che potesse giocare ad Anfield: quel club fu proprio l’attuale Liverpool.

IL SOPRANNOME – Per i primi quattro anni di vita, i colori sociali del Liverpool erano gli stessi dell’Everton, dunque bianco e blu. Successivamente, invece, si decise di adottare il colore civico della città di Liverpool, che è sempre stato il rosso. Da qui deriva proprio il soprannome dei “Reds”.

LO STADIO – Il rapporto tra il Liverpool e Anfield ha qualcosa di unico. Come detto in precedenza, il club è nato proprio dall’esigenza di trovare una squadra che potesse giocare ad Anfield. Dunque il Liverpool è nato ad Anfield. La capienza dello stadio è di 54.074 posti.

YOU’LL NEVER WALK ALONE“You’ll never walk alone” o “Non camminerete mai da soli” è l’inno della squadra. Prima di ogni partita e verso la fine di ogni partita, dagli spalti di Anfield si alza un unico coro, che riassume alla grande l’unione tifo-squadra-stadio. Voi non camminerete mai da soli, ci saremo sempre noi (ed Anfield) a sostenervi. I tifosi del Liverpool sono tra i più calorosi del calcio mondiale.

LA FORMAZIONE TIPO – Dal 2015 è il tedesco Jurgen Klopp a guidare i Reds. Dopo un 4231 di partenza, da un paio di anni, l’ex allenatore del Borussia Dortmund ha deciso di adottare il 433, modulo che permette alla squadra di esprimersi nel migliore dei modi. Dal mercato sono arrivati rinforzi importanti. A partire dal portiere Alisson. L’ex Roma è arrivato a proteggere i pali dei Reds per una cifra intorno ai 70 milioni di euro. Un altro innesto importante è rappresentato da Naby Keita, giovane centrocampista guineano arrivato dal Lipsia per circa 50 milioni. Di seguito la formazione tipo del Liverpool:

MODULO 433: Alisson; Alexander Arnold, Lovren, Van Dijk, Robertson; Milner, Wijnaldum, Keita; Salah, Firmino, Manè.

LA STELLA – Tra i tanti campioni presenti nel Liverpool, quello di maggior riferimento è sicuramente l’egiziano Mohamed Salah. L’attaccante ex Roma arriva da una stagione super, che lo ha consacrato come uno dei maggiori talenti mondiali. Nonostante parta largo a destra nell’attacco a tre disegnato da Jurgen Klopp, Salah è capace di rientrare verso il campo e puntare la porta grazie alla sua tecnica e alla sua velocità. Per lui l’anno scorso addirittura 44 goal in 52 presenze stagionali.

Articolo precedenteChampions, Kloop teme il Napoli e il San Paolo: “Non saranno quelli battuti in amichevole. Ricordo ancora l’atmosfera del San Paolo”
Articolo successivoSky, Modugno lancia Verdi e Diawara: “Possono essere titolari a Genoa”