L’ANALISI – La settimana perfetta, la cinquina secca e la mentalità ritrovata

    Il Napoli passeggia al Sant’Elia portando a casa una rotonda vittoria che vale molto più dei tre punti. Adesso gli azzurri ci credono e tornando in piena corsa per le prime posizioni.

    Era stato definito un “derby” in casa Cagliari la sfida contro il Napoli al Sant’Elia. Tante le insidie alla vigilia. Il troppo entusiasmo dopo Lisbona, la carica agonistica dei sardi e l’orario che a Napoli è quello del “ragù” domenicale e poteva restare indigesto. E alla fine a restare digiuno e con un bel peso sullo stomaco è stato invece il Cagliari che si è sciolto minuto dopo minuto di fronte alla furia di “TRIS” Mertens. Le tre reti del folletto belga (quattro con quella a Lisbona) sono il sigillo ad una settimana perfetta, sua e della squadra azzurra, che si rilancia in campionato dopo essere approdata meritatamente agli ottavi di Champions.

    Un giocatore, Dries, che è sempre più “Ciro” per i tifosi azzurri e i compagni si squadra. Un napoletano d’adozione, che ha scelto la strada più facile per esprimere al meglio le sue qualità, ovvero integrarsi in tutto e per tutto con l’ambiente Napoli. Quello che forse in questi mesi è mancato a Manolo Gabbiadini che, dopo l’exploit del belga di oggi pomeriggio, vede sempre più remota la sua permanenza in azzurro. Ma in una giornata così esaltante per gli azzurri forse è un bene parlare dei suoi protagonisti in campo piuttosto che di quelli che non hanno giocato. La controprova che anche Manolo oggi avrebbe potuto farne tre non l’avremo mai. Ma se Dries ha riempito il tabellino di gara e si è portato il pallone a casa, altri due gioielli hanno completato la giornata azzurra. Il primo quello di Marek Hamsik che, non tanto per la realizzazione, ma per la valenza della stessa: gol numero 105 per il Capitano che supera nella speciale classifica azzurra un mostro come Edinson Cavani e adesso punta gli altri grandi della storia azzurra. Altro gioiello è quello del generale “prussiano” del centrocampo azzurro, Piotr Zielinski, al secondo sigillo in due gare consecutive da titolare. Quanti hanno tremato nella prima frazione quando lo hanno visto accasciare a terra e toccarsi il ginocchio, per poi esultare con lui alla rete fantastica realizzata nella ripresa con cui, praticamente, la gara si è chiusa.

    Numeri impietosi, in positivo, quelli azzurri, anche rispetto al cammino dello scorso anno. Solo un punto in meno rispetto ad allora, ma per il resto tanti progressi nonostante le numerose avversità. I 32 gol realizzati, ben quattro in più, sono la rivincita di Sarri che, dopo aver perso due centravanti in tre mesi da Agosto a Ottobre, non ha mai smesso di credere nel suo gioco e nel suo gruppo insistendo nel suo credo tattico e nel suo 4-3-3, a volte contro opinione pubblica, tifosi e qualcuno in società…. Stesso dicasi per una difesa che è seconda solo alla Juve e questo è già un ottimo dato; altro reparto che ha vissuto notevoli passaggi a vuoto nel maledetto mese di Novembre ma che ha saputo ritrovarsi grazie anche al recupero di Albiol e alla crescita individuale di elementi come Hysaj, Chiriches e non ultimo Strinic, a cui toccherà l’arduo compito di sostituire Ghoulam tra qualche settimana. Sarri ha avuto anche la pazienza e la capacità di inserire, giornata dopo giornata, gli uomini della rosa, ampia, a sua disposizione, dando ad ognuno il tempo di trovare la sua dimensione in questo Napoli. Uno su tutti Rog che è ormai parte integrante di questa rosa dopo le positive apparizioni, anche se per qualche scampolo di gara, nelle ultime tre gare consecutive. Anche lui, a poco a poco, si sta togliendo l’etichetta di “oggetto misterioso” e sta entrando nelle grazie del tecnico azzurro, ma soprattutto negli ingranaggi di una squadra che, quando è in giornata, non lascia scampo a nessuno, esaltando le caratteristiche dei singoli in armonia con il resto della squadra.

    Quella contro il Cagliari resta,  infatti, una manita storica, la terza nella storia azzurra dopo quella al Modena del 29/30 e la recente di nove anni fa targata Reja a Udine dove sbocciò il Pocho Lavezzi. Il tutto a suggellare una settimana perfetta con le vittorie contro Inter e Benfica. Adesso più che mai, però, il Napoli deve guardare avanti e non cullarsi e bearsi degli ottimi risultati ottenuti fino ad oggi. Ci sono ancora due gare alla fine dell’anno contro due avversarie ostiche come Torino e Fiorentina. Due gare che possono segnare ancora di più il cammino in rimonta della squadra di Sarri che potrebbe approfittare di qualche passo falso di Milan e Roma, prossima avversaria della Juve, per riproporsi in zona Champions e stabilirsi in pianta stabile. Gli esami non finiscono mai per Maurizio Sarri e suoi ragazzi ma dopo oggi c’è una certezza…il Napoli è tornato e non vuole mollare la presa.

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