L’ANALISI – Missione compiuta ma che la lezione sia servita

    Sei punti contro Crotone ed Empoli ridanno una boccata d’ossigeno al Napoli ma dalla gara di ieri restano tanti punti critici ancora su cui porre attenzione e anche Sarri li ha voluti evidenziare nel post partita.

    Il Napoli rialza la testa ma non basta. Tante le cose buone viste ieri ma anche le pecche che continuano ad essere un punto chiave da dover risolvere per non incappare negli scivoloni già visti con Atalanta, Besiktas e Roma. Nella serata in cui Mertens dimostra di essere un “vero nueve”, uno dei protagonisti diventa anche Pepe Reina. Il leader del gruppo risponde alla critiche delle scorse settimane salvando il risultato sull’1-0 con un intervento prodigioso e anche un pizzico di buona sorte. Per tutta la prima frazione gli azzurri avevano tenuto lontani gli avversari dalla propria area tenendo saldamente il pallino del gioco. Ma dopo il gol di Mertens che ha sbloccato la gara ad inizio ripresa, ecco che gli azzurri si sono “disuniti” concedendo la ribalta alla squadra toscana che ha rischiato di pareggiare per grazia ricevuta. Una leggerezza nell’approccio alla gara che sta diventando un punto dolente in queste ultime apparizioni. Oggi il Napoli tutto questo non può permetterselo se vuole continuare a lottare per le prime posizioni e anche proseguire il suo cammino in Champions. Le prossime due gare diranno parecchio sugli azzurri che non possono più appellarsi ad infortuni e squalifiche, ma devono compattarsi per tornare ad essere la squadra corta ammirata lo scorso anno. Certo, gli uomini chiave in alcuni reparti o non ci sono o mancano per infortunio (vedi Albiol e Milik), ma questo non giustifica le amnesie e le pause di gioco che lasciano campo libero agli avversari.

    Questi campanelli d’allarme non devono restare inascoltati. La cosa positiva è che Sarri ne è consapevole e questo fa ben sperare per il futuro. C’è bisogno di giocatori che abbiano gamba ma soprattutto testa. Anche ieri tra le tante cose positive ci sono da evidenziare alcune pecche sia dei singoli che di squadra. Maggio a destra ha sofferto tanto. Quasi come contro il Besiktas. Soprattutto nel finale di gara con l’ingresso di Croce che sembrava Garrincha. Ma oltre al terzino azzurro le critiche vanno anche al resto della squadra. Dove erano i compagni sull’out destro per raddoppiare? Cosa che sempre è avvenuta con le squadre di Sarri. Callejon e Allan o Zielinsky, sono apparsi sempre staccati con i reparti allungati. Questo giocare con notevole distanza tra i reparti non è tipico delle squadre di Sarri, ma soprattutto del Napoli che siamo abituati a conoscere. L’ingresso di Hysaj nel finale è stato un mero paliativo ma non la manna risolutrice di un errore tattico che va corretto. Lo stesso Ghoulam troppo solo a sinistra, con Insigne che è andato ancora una volta a corrente alternata. Bene nel primo tempo con una serie di assist al bacio per Callejon e Mertens ma poi quella ricerca del gol continua con il tiro ad effetto che lo porta a non essere mai lucido. Questo limite Lorenzo deve toglierselo. Nel finale la ricerca del dribbling di troppo, a volta sempre uguale, ha fatto non poco arrabbiare Sarri perché favoriva le ripartenze a sinistra con Ghoulam in difficoltà. Speriamo che lo Stadium dia magari meno pressione e più lucidità a Insigne che ora più che mai deve ritrovare un equilibrio mentale che sembra perso.

    Salviamo i tre punti di ieri, che fanno sei con quelli di Crotone, e che erano fondamentali per accorciare verso la vetta e riprendersi almeno il terzo posto, ma per le prossime due gare allo Juventus Stadium e alla Vodafone Arena di Istanbul ci vorrà ben altro Napoli. Più attento e meno distratto, soprattutto nei momenti chiave della gara. Perché basta davvero poco per compromettere una stagione, anche se siamo solo a fine Ottobre. E inoltre c’è quello sfizio in più da togliersi in una gara dal sapore particolare, anche per i protagonisti in campo.

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