CHI SALE E CHI SCENDE: Dalla dimostrazione di talento di Mertens all’auto-stima di Manolo, passando per l’attesa Real e i cali di attenzione

Torna la rubrica settimanale “Chi sale & chi scende” per fare il punto su tutto quello che ruota intorno al calcio Napoli.

CHI SALE:

La DIMOSTRAZIONE di talento puro espresso ancora una volta da Dries Mertens. Per trovare un calciatore capace di segnare 4 reti in una campionato con la maglia del Napoli bisogna tornare addirittura a Beppe Savoldi, cercarne un altro capace di segnare 7 reti in 2 partite consecutive è un compito troppo arduo persino per gli appassionati di statistica. La perla che ha suggellato la prestazione del folletto belga è da cineteca ed ha rievocato giocate di Maradoniana memoria che al San Paolo mancavano da molto tempo. UN DRIES E’ PER SEMPRE

Il LIVELLO di gioco della squadra partenopea nei primi 45’ contro il Torino, letteralmente annichilito con una fitta rete di passaggi ed occasioni da rete 3 delle quali concretizzate. Per ritrovare una frazione di gioco con una prestazione così elevata bisogna probabilmente tornare indietro al 1987, quando al San Paolo era di scena il Real Madrid: che siano state le prove generali in visto della sfida del 7 marzo? CHI VIVRA’ VEDRA’

Il NUMERO di reti del Napoli, miglior attacco del campionato con 37 marcature all’attivo in 17 partite. Erano in tanti a pensare che gli azzurri dovessero inevitabilmente subire il contraccolpo in seguito alla partenza di Higuain prima e all’infortunio di Milik poi. Invece Sarri, dopo un inevitabile periodo di rodaggio, è riuscito ancora una volta a zittire i più mettendo a punto una macchina da goal a dir poco IMPRESSIONANTE.

L’ATTESA per la storica sfida di Champions League contro il Real Madrid, che avrà luogo tra metà febbraio ed inizio marzo. I calciatori azzurri, nella gara di ieri al San Paolo, hanno dimostrato di avere la testa ben salda sulle spalle e non pensare ancora al fascino di quell’incontro che avrà luogo solo tra 2 mesi. FEBBRILE

La COSTANZA di prestazioni degli azzurri che, a partire dalla gara disputata contro l’Inter, sembrano tornati quelli dello scorso anno. Il 2016 ormai in dirittura d’arrivo vedrà il Napoli impegnato a Firenze per chiudere nel migliore dei modi un anno che può già definirsi più che positivo. AVANTI COSI’

 

CHI SCENDE:

Il NUMERO di spettatori presenti ieri nell’impianto di Fuorigrotta, meno di 30 mila, che hanno assistito ad uno spettacolo puro. Ormai una buona fetta di tifo partenopeo si reca allo stadio solo per la grandi occasioni. Sarebbe auspicabile che la società partenopea istituisse, tramite la tessera del tifoso, una sorta di curriculum del tifoso ed applicasse (per la grandi e grandissime occasioni), oltre alla prelazione normalmente destinata agli abbonati, prezzi più bassi per i suoi sostenitori più fedeli. GLI ASSENTI HANNO SEMPRE TORTO

Il DISTACCO dal 2° posto in campionato, dopo la sconfitta della Roma contro la Juventus, ormai ridotto ad un solo punto nonostante gli azzurri abbiano perso lo scontro diretto al San Paolo. In questo momento, “sfizio” Champions a parte, l’obiettivo dei partenopei deve essere quello di pensare ad una partita alla volta considerando che i bianconeri, pur esprimendo un calcio decisamente poco spettacolare, riescono quasi sempre a portare a casa i 3 punti. PASSO DOPO PASSO

L’ATTENZIONE quando il risultato sembra ormai acquisito. Contro i granata, dopo un primo tempo da applausi e 3 gol in 22 minuti, nella ripresa c’è stata qualche disattenzione di troppo che ha consentito al Torino di provare più volte a riaprire la gara, richiusa sempre repentinamente prima da Chiriches e poi dalla gemma del calciatore belga. MAI DISTRARSI

L’AFFIDABILITA’ di Pepe Reina. Dispiace doverlo ripetere ma una squadra che vuole competere per grandi traguardi deve avere tra i pali un portiere affidabile che non commetta errori con una frequenza così elevata. La prima rete dei granata nasce proprio da un errato disimpegno dello spagnolo ma anche la seconda, seppure viziata da un fallo, nasce da una sua disattenzione. CUIDADO

L’AUTO-STIMA di Manolo Gabbiadini, a cui ancora una volta non è stato concesso nemmeno un minuto di gioco. Del resto come dare torto a Maurizio Sarri quando hai un Mertens in queste condizioni mentre l’attaccante bergamasco, seppure abbia recentemente mostrato segni di ripresa, sembra ormai destinato a concludere la sua esperienza all’ombra del Vesuvio. BUONA FORTUNA

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