CHI SALE E CHI SCENDE – Ancelotti pensa ad un ritorno al passato, ma il Napoli deve ricompattarsi (anche sui social!)

L’ultima settimana lontani dal campionato può significare molto per gli azzurri che hanno il dovere di ritrovare la retta via smarrita.

CHI SALE – Mai come in questo periodo la sosta per le Nazionali può essere stata per Carlo Ancelotti una manna dal cielo. Il tempo necessario per capire come aggiustare quei pezzi, un tempo ben incastrati, oggi invece rappresentanti una macchina tutto tranne che perfetta. Nessuno, però, più di un leader calmo come lui può riuscire a far ripartire gli ingranaggi. Inutile guardarsi intorno, a metà novembre, nessun traghettatore o uomo spogliatoio potrebbe servire a questo Napoli malconcio. Forse basta veramente poco per far tornare la giusta armonia di squadra che riserva preoccupazioni soprattutto mentali più che tecniche o tattiche. A proposito di quest’ultimo aspetto, bisognerà capire contro il Milan sarà come ci si muoverà in campo, se quel 4-3-3 tanto agognato, alla fine, farà cedere anche il mister, mai amante di tale schema.

Serve, dunque, prendersi delle responsabilità e cedere il passo ad una soluzione più congrua, così che le nubi possano lasciare spazio all’azzurro tanto amato dai tifosi. È appena iniziata una settimana che avrà il sapore di un destino crudele o, come si spera, di dolce rinascita. Le speranze sono accese e concrete. La parola chiave sarà ancora una volta: fiducia.

CHI SCENDE – Dopo i fatti di Napoli-Salisburgo la società ha adottato un fortissimo pugno di ferro nei confronti dei tesserati che saranno pesantemente multati per i danni creati al patron e al suo staff. Non sono finiti, però, qui i problemi per alcuni giocatori, in particolare ad Eljif Elmas, il giovane talento macedone che ha rilasciato giorni fa un’intervista non autorizzata che, pur con parole al miele verso la squadra partenopea, non ha intenerito il capo comunicazione Nicola Lombardo che ha prontamente scritto su Twitter un comunicato di accuse con conseguente sanzioni nei confronti del centrocampista. Un gesto corretto perché le regole sono regole e vanno rispettate, ma al contempo eccessivamente duro e plateale.

Tale scelta può aver fomentato gli animi di chi non aspetta altro per muovere critiche nei confronti finanche della città, creando un maggior scompiglio che, onestamente, non pare il caso fomentare. Pare opportuno, infatti, lavare i panni in casa propria talvolta e salvare la faccia dell’intero patrimonio. Napoli e il Napoli meritano rispetto e in primis dovranno essere bravi loro a risolvere le questioni interne senza suscitare un negativo clamore esterno.

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