Romanzo Calcistico: Jorginho, il formidabile “regista sarrista”

È Jorginho il protagonista della puntata numero 26 della rubrica Romanzo Calcistico. L’italo-brasiliano arriva a Napoli nel gennaio 2014 in cambio di 8 milioni di euro al Verona (squadra in cui è cresciuto), per completare un centrocampo tutto svizzero con Inler, Behrami e Dzemaili. Un reparto solidissimo, cui il 23enne, classico regista, aggiunge la qualità che mancava.

Il calciatore si inserisce molto bene nel 4-2-3-1 di Rafa Benitez, contribuendo in maniera significativa alla conquista della Coppa Italia. Il momento più alto per lui in semifinale contro la Roma. Dopo il 3-2 subito all’Olimpico, al San Paolo il Napoli (sotto gli occhi incantati di Diego Armando Maradona) è già sul 2-0 grazie ai gol di Callejon e Higuain. Subito dopo il raddoppio del Pipita, Jorginho sale in cattedra, inserendosi alla perfezione su delizioso assist di Mertens e battendo con un morbidissimo esterno destro il frastornato De Sanctis: 3-0 e finale conquistata.

Titolare insieme ad Inler, l’anno dopo Jorginho va però in clamorosa difficoltà, al punto che i due diventano a un certo punto riserve di Gargano e David Lopez. Il 22 dicembre subentra a de Guzmán durante i tempi supplementari della Supercoppa Italiana contro la Juventus, contribuendo, nonostante un errore dal dischetto, alla conquista del trofeo da subentrante. La stagione finisce malissimo, col Napoli fuori dalla Champions League dopo la drammatica partita con la Lazio. Il futuro di Jorginho sembra in bilico, ma ecco l’uomo della provvidenza: Maurizio Sarri.

Il tecnico toscano ci mette poche partite per mettere da parte il suo pupillo Valdifiori e puntare sempre e comunque sul talento dell’italo-brasiliano come regista del 4-3-3. Quel modulo simbolo del “Sarrismo”, in cui Jorginho fa da ispiratore alle meravigliose azioni offensive della squadra azzurra, che torna competitiva e stabilmente nelle prime tre posizioni. 82, 86 e 91 punti rappresentano i record assoluti di punteggio per il Napoli, che però non vince mai lo scudetto.

Il rendimento di Jorginho (che con Allan e Hamsik forma un centrocampo mostruoso) è inoltre clamorosamente ignorato dal CT Ventura (che lo schiera solo nella gara contro la Svezia, quella dell’esclusione dell’Italia dai mondiali di Russia 2018), mentre Mancini ne fa uomo insostituibile di fianco a Verratti e Barella. Il valore del calciatore è nel frattempo schizzato in alto, ma Jorginho vorrebbe restare a vita in quel Napoli di cui è anche diventato rigorista (4 gol l’anno scorso).

Nell’estate 2018, tuttavia, diviene uomo mercato, in un duello tra Manchester City (Pep Guardiola è un suo estimatore) e il Chelsea dello stesso Sarri, che se lo aggiudica per 60 milioni: è la terza cessione più remunerativa in assoluto del club azzurro (dopo quelle di Higuain e Cavani). Davvero niente male per un calciatore che a un certo punto sembrava essersi perso, ma che ha trovato nel Sarrismo la sua perfetta dimensione.

Anche da Londra, Jorginho non dimentica i suoi compagni (con cui è sempre in contatto sui social) e la città di Napoli, omaggiata con una commovente lettera d’addio: “Sento il dovere di ringraziare tutti i miei compagni di questi anni, lo staff tecnico, i magazzinieri, i terapisti, la società SSC Napoli e soprattutto i NAPOLETANI, tifosi e non, di tutte le età, che ovunque, ma davvero dappertutto nel mondo (ma quanti siete?!?) mi ha sempre dato la carica e spinto a fare di più per questi colori. Per me e mia moglie Napoli è CASA, e ci torneremo spesso per rivedere i nostri tanti amici che ci hanno accompagnato in quegli anni…. STAT’ RINT ‘O COR MI! Forza Napoli sempre”. E chissà che non possa esserci un clamoroso amarcord in finale di Europa League…

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